(Sesto Potere) – Roma – 8 settembre 2022 – Indicativo l’ultimo rapporto Istat sulle vendite al dettaglio che evidenzia come a luglio 2022, le vendite siano aumentate del 4,2% in valore, ma diminuite dello 0,9% in volume.

Così come sono sono in crescita le vendite dei beni non alimentari con la stessa dinamica (+2,7% in valore, ma un +1,0% in volume) e quelle dei beni alimentari che registrano un aumento in valore (+6,1%) ma una drastica diminuzione in volume (-3,6%).

Mentre su base annuale – sempre secondo lo studio Istat – il valore delle vendite al dettaglio cresce per la grande distribuzione (+7,3%), non subisce variazioni per le imprese operanti su piccole superfici e invece diminuisce per le vendite al di fuori dei negozi (-1,5%).

Una tendenza esaminata dal Codacons.

“A luglio le vendite al dettaglio registrano il secondo calo consecutivo su base annua, causato dal caro-bollette e dall’inflazione alle stelle che modificano sensibilmente i comportamenti degli italiani”: spiega il Codacons, commentando i dati Istat.

“La contrazione delle vendite sul 2021 è la dimostrazione della crisi che investe le famiglie italiane – afferma il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Per gli alimentari, che rappresentano consumi primari per i cittadini, si registra una flessione degli acquisti del -3,6% in volume, cui fa da contraltare un incremento quasi doppio delle vendite in valore (+6,1%). Questa è la prova inconfutabile degli effetti del caro-prezzi, e del paradosso in base al quale oggi gli italiani spendono di più per acquistare meno”.

“Contro tale situazione il Governo deve intervenire con urgenza disponendo il taglio dell’Iva sui beni primari come gli alimentari, in modo da portare ad una immediata riduzione dei listini al dettaglio, determinare benefici economici per le famiglie e sostenere i consumi” : propone Rienzi.