(Sesto Potere) – Bologna – 19aprile 2022 – Un incontro per raccontare e spiegare le nuove misure messe in campo per offrire assistenza e accompagnamento alle persone provenienti dall’Ucraina. Secondo i dati delle Prefetture (aggiornati al 14 aprile, dunque inferiori alla reale portata del fenomeno), sono 22.065 i profughi arrivati in Emilia-Romagna dall’Ucraina, di cui 1.911 ospitati nella rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas).
Le novità e i dettagli sull’applicazione delle due nuove principali misure – accoglienza diffusa e contributo di sostentamento, che vanno ad integrare quanto già avviato sul territorio regionale e nazionale – sono state le questioni al centro della riunione che si è tenuta oggi a Bologna nella sede dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile a cui erano presenti per il Dipartimento di Protezione civile Immacolata Postiglione, vice capodipartimento e Roberto Bruno Mario Giarola, direttore ufficio legislativo e Rita Nicolini direttore dell’Agenzia, seguita online da circa 160 tra enti del terzo settore, Comuni, associazioni, uffici stranieri, servizi territoriali, volontariato, province.

Un’iniziativa importante organizzata per fare chiarezza a pochi giorni dalla chiusura, il 22 aprile, della manifestazione di interesse attivata dal Dipartimento per l’accoglienza diffusa dei rifugiati riservata ad enti e associazioni del Terzo settore, strumento fondamentale per ampliare di 15mila posti in Italia le opportunità di accoglienza per i profughi che, solo in Emilia-Romagna sono oltre 22mila.
Nel corso dell’incontro si è sottolineato come la partecipazione a questa misura rappresenti un’opportunità enorme per il nostro territorio e per il terzo settore che opera sia a livello nazionale che locale. Fondamentale la collaborazione con i Comuni, che andranno coinvolti fin dall’inizio con una lettera di richiesta per attivare l’accoglienza, e la capacità delle associazioni di fare rete per un’offerta minima di 300 posti. Tra i requisiti necessari per partecipare, un’esperienza almeno triennale di accoglienza e integrazione dei migranti o attività di inclusione lavorativa e sociale. Prevista poi la stipula di accordi con le istituzioni per cui sono state attivate una serie di facilitazioni e semplificazioni per non gravare su enti e associazioni.
Confermato il contributo di 33 euro pro capite pro die per ogni profugo accolto che servirà per il mantenimento e per l’offerta di servizi. Tra le spese ammissibili: vitto, alloggio (affitto o famiglia), beni e servizi di prima necessità, attività di accoglienza e integrazione che vanno dall’alfabetizzazione all’assistenza psicologica e sociale. Importantissimi i servizi essenziali per l’integrazione come le attività extrascolastiche per i minori, l’accompagnamento all’inserimento lavorativo, la formazione e la riqualificazione professionale mirata al rientro in Ucraina.

Per quanto riguarda il contributo al sostentamento, la seconda misura prevista dal sistema di accoglienza, molte le conferme. A cominciare dall’importo previsto e cioè 300 euro mensili per un massimo di tre mesi a partire dalla data della domanda di protezione temporanea, e 150 euro per ogni minore collegato a chi fa la richiesta, sia genitori che tutori.
Tra le novità la scelta di Poste italiane per l’erogazione del contributo. Dopo la prima richiesta da parte delle persone che ne hanno diritto – cioè tutti i profughi che non sono in Cas, alberghi o accoglienza diffusa – su una piattaforma multilingue che sarà attivata nel giro di pochi giorni, sarà possibile accedere al contributo.
Ai dati personali già presenti, basterà aggiungere un numero di telefono di qualsiasi nazionalità per ricevere un sms che avvisa della disponibilità del contributo da prelevare in qualunque sportello del territorio. Le richiesta vanno fatte entro il 20 del mese in corso e l’erogazione avverrà il 10 del mese successivo. Il contributo non è estendibile ad un periodo più lungo, se alla fine dei tre mesi non sono state raggiunte altre forme di autonomia si potrà richiedere di essere accolti nei Cas.