(Sesto Potere) – Roma – 3 agosto 2022 – La stagione estiva è in corso e anche quest’anno le acque di balneazione (sono oltre 6.000 i km monitorati) vengono sottoposte a periodici controlli per garantire la salute dei bagnanti.
Il monitoraggio viene effettuato quasi ovunque dal personale delle varie Arpa, le Agenzie regionali e delle province autonome per la protezione dell’ambiente, gli enti pubblici che, insieme a Ispra, formano il Sistema nazionale di protezione ambientale.
In totale ogni anno vengono effettuate le analisi su circa 30.000 campioni prelevati nei mari e nei laghi italiani.
I dati del quadriennio 2018-2021 – pubblicati sui siti delle diverse Arpa/Appa, sul portale acque del Ministero della Salute e dalla Agenzia Europea dell’ambiente, che ha realizzato anche una mappa interattiva – hanno portato al giudizio che resterà in vigore per tutta la stagione balneare 2022: da scarso (meno del 2% dei casi) a eccellente (89%), ogni singolo tratto di costa mantiene per tutta l’estate la classificazione che testimonia il recente andamento di quel tratto.

Discorso diverso invece per la balneabilità durante tutto il periodo estivo: raccolti e analizzati in laboratorio almeno una volta al mese, i campioni prelevati servono a verificare l’assenza o la presenza (sopra una certa soglia) di due parametri, Escherichia coli ed enterococchi intestinali.
Tornando alla classificazione e al sistema di controllo, a livello nazionale anche quest’anno sono numerose le regioni in cui oltre il 90% di acque è nella classe eccellente; sommando anche le buone, si arriva a livello nazionale al 94%.
In particolare, si evidenziano i risultati in Puglia (99% di acque eccellenti), Sardegna (97,6%) e Toscana (96%). Al quarto posto Emilia Romagna.
Nel dettaglio: Emilia-Romagna con il 93,8% di acque eccellenti, Veneto con il 91,4%, Friuli- Venezia Giulia con il 90,9%. Tra le regioni che hanno oltre l’80% di acque eccellenti ci sono: Marche (89,8%) Basilicata (86,7%), Liguria (86,3%) , Calabria (85,5%), Lazio (84,1%), Molise (83,3%), Campania (82,8%) e Sicilia (80,6%). In fondo alla classifica invece c’è l’Abruzzo con il 71,9%.
I controlli sulle acque di balneazione riguardano anche laghi e (in pochi casi) fiumi, dove alcune regioni raggiungono il 100% di acque eccellenti.
Il lavoro di controllo e monitoraggio condotto dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente scaturisce dalla direttiva comunitaria 2006/7/CE, che stabilisce le regole della classificazione in tutta la Comunità Europea delle acque di balneazione nelle quattro classi di qualità (eccellente, buona, sufficiente e scarsa).
Nell’ambito dei controlli della balneazione si svolge anche il monitoraggio che riguarda le alghe potenzialmente tossiche, presenti negli ambienti acquatici: la loro ricerca serve anche per capire eventuali correlazioni con il riscaldamento globale