(Sesto Potere) – Torino – 10 maggio 2022 – I Militari della Guardia di Finanza di Torino stanno dando esecuzione, nell’ambito dell’operazione denominata “Bianco sporco”, con il supporto di numerosi Reparti del Corpo dislocati su tutto il territorio nazionale, ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale nei confronti di 22 persone indiziate di appartenere, a vario titolo, a un’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta, nel settore dell’efficientamento energetico.
Per 13 degli indagati è stata disposta l’applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, 3 soggetti sono destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari e 6 avranno l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria.

L’inchiesta, avviata nel 2018 dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria Torino e coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, attualmente in fase di indagini preliminari, ha consentito di acquisire elementi gravemente indizianti, nell’ipotesi accusatoria, dell’esistenza di una estesa truffa posta in essere, nel periodo 2014-2021, da un’associazione criminale con base nella provincia di Torino, imperniata intorno al meccanismo dei cosiddetti “certificati bianchi” (o TEE, Titoli di Efficienza Energetica), principale strumento di promozione dell’efficienza energetica in Italia, introdotto nel nostro ordinamento a partire dal 2005.
Le attività d’indagine, avviate a seguito di specifici spunti investigativi, sono state svolte mediante lo sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, l’esecuzione di intercettazioni telefoniche e indagini finanziarie nonché l’esame di ingente documentazione. Dall’esame di oltre 1000 progetti presentati al G.S.E. (il Gestore dei Servizi Energetici), 508 sono risultati fittizi: spiega la Guardia di Finanza in una nota. Le operazioni di compravendita analizzate hanno riguardato oltre 300.000 TEE.
Secondo la Guardia di Finanza i responsabili delle ES.C.o. (le cosiddette Energy Service Company) procedevano, dunque, a trasferire parte del denaro così ottenuto in Italia e all’estero (Lituania, Inghilterra, Romania e Bulgaria) su conti correnti intestati sia a società a loro riconducibili, sia a soggetti terzi, giustificando tali movimentazioni con fatturazioni attestanti ipotetiche prestazioni di servizio e/o cessioni di beni.
Una volta ricevuto sul proprio conto corrente le somme di denaro provenienti dalla truffa – spiega ancora la Guardia di Finanza – , si procedeva con prelievi sistematici, presso bancomat e sportelli bancari, anche acquistando oro e oggetti preziosi. In tal modo sarebbero stati riciclati oltre 13 milioni di euro. Il profitto della truffa, nella fase d’indagine attualmente in corso, è stato quantificato in circa 30 milioni di euro.
Nelle odierne attività di esecuzione dei provvedimenti della Magistratura sono impegnati oltre 300 finanzieri operanti in Piemonte (province di Torino, Alessandria, Cuneo e Verbania), Lombardia (provincia di Milano), Liguria (provincia di Savona), Veneto (provincia di Vicenza), Emilia-Romagna (province di Bologna, Modena e Rimini), Calabria (provincia di Crotone) e Sicilia (provincia di Messina).