(Sesto Potere) – Roma – 14 ottobre 2022 – La ridotta disponibilità di concimi nei campi a causa del caro prezzi e la nuova direttiva Ue sulla riduzione dell’utilizzo dei prodotti fitosanitari rischiano di far crollare la produzione di cibo fino al -30% lasciando le coltivazioni senza protezioni da parassiti e malattie con effetti dirompenti sulle forniture alimentari già messe a rischio dai rincari dei costi energetici per la guerra in Ucraina.
E’ l’appello lanciato da Coldiretti e Filiera Italia nel corso dell’incontro a Bruxelles tra il presidente Ettore Prandini, il segretario generale Vincenzo Gesmundo e il consigliere delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia con la presidente del Parlamento Europeo Roberta Metsola, il vice presidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans e il Commissario Europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski.
In Italia nel 2022 – sottolineano Coldiretti e Filiera Italia – a causa dei rincari e della scarsa reperibilità si è verificato secondo Consorzi Agrari d’Italia il taglio da parte delle aziende agricole di quasi 1/3 negli acquisti di concimi la cui produzione mondiale è concentrata in Russia e Bielorussia e dipende fortemente dal costo del gas. Una situazione che ha pesanti effetti sulla produttività delle coltivazioni che rende necessario –secondo Coldiretti e Filiera Italia -promuovere l’utilizzo dei fertilizzanti organici e, in particolare, del digestato, ottenuto dalla produzione di energie rinnovabili come biogas e biometano, facendo chiarezza sulla possibilità di utilizzo ed eliminando la soglia dei 170 kg di azoto per ettaro all’anno.
A pesare è anche la direttiva dell’Unione Europea che prevede la riduzione media a livello UE del 50% dei prodotti fitosanitari utilizzati nelle campagne per combattere gli organismi nocivi senza tenere conto – aggiungono Coldiretti e Filiera Italia –delle differenze tra i sistemi produttivi intensivi del Nord Europa e quelli di qualità dell’Italia né degli sforzi già portati avanti dagli agricoltori italiani che ne hanno ridotto l’uso del 20% negli ultimi dieci anni.
Il rischio è lasciare le coltivazioni senza mezzi di difesa rispetto a parassiti e batteri che si sono moltiplicati a causa dei cambiamenti climatici con riduzioni produttive stimate nel nostro Paese del -20% per mele e pomodori, del -24% per l’uva, del -12% agrumi fino al -40% per le olive.
Proprio in virtù di ciò è inaccettabile che l’Italia sia tra i paesi più penalizzati.

Al contrario bisogna accelerare sulla normativa in materia di Nbt, le tecniche di genetica green capace di tutelare l’ambiente, proteggere le produzioni agricole con meno pesticidi e difendere il patrimonio di biodiversità.
Sostenibilità non può essere un approccio punitivo verso gli agricoltori e regolatorio con limiti non sostenibili economicamente, che porterebbero all’abbandono della produzione, mentre si permette la concorrenza sleale dei prodotti extracomunitari che entrano in Europa senza dover rispettare le stese regole in fatto di uso di pesticidi vietati nella Ue.
Basti ricordare che i cibi e le bevande Made in Italy sono sei volte più sicuri di quelli stranieri con il numero di prodotti agroalimentari tricolori con residui chimici irregolari che è stato di appena lo 0,9% rispetto al 5,6% di quelli rispetto extracomunitari, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Efsa.
Ma con la crisi energetica che rischia di travolgere il sistema produttivo nazionale ed europeo Coldiretti e Filiera Italia chiedono alla Ue una riposta comune con la creazione di un nuovo Pnrr, un fondo “Next generation 2” sul modello di quello adottato per la pandemia con misure finanziate dal bilancio europeo.
Necessario anche arrivare a un tetto sul prezzo di tutto il gas che entra nel vecchio Continente, non solo quello russo, incentivando al contempo l’installazione dei pannelli fotovoltaici sui tetti per stimolare la produzione di energia rinnovabile nelle aziende agricole e superando a livello europeo il limite dell’autoconsumo come barriera agli investimenti agevolati.
“Per sostenere l’agricoltura italiana ed europea è fondamentale intervenire con misure specifiche a favore delle filiere in crisi duramente colpite dalla siccità e dai rincari” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “si rischia lo smantellamento di importanti attività agricole e di allevamento con effetti drammatici sul piano economico, occupazionale, ambientale e della sovranità alimentare”.