(Sesto Potere) – Vicenza – 12 agosto 2022 – Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno eseguito, su ordinanza del G.I.P., un sequestro preventivo – diretto e per equivalente – nei confronti di due imprenditori e di una società di trasporti vicentina per reati tributari (omessa dichiarazione e omesso versamento di ritenute previdenziali e di IVA) e bancarotta fraudolenta, richiesto dalla Procura della Repubblica berica che ha coordinato le attività investigative.

Si tratta – spiega la Guardia di Finanza – dell’epilogo di una operazione avviata in precedenza allorquando gli investigatori del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Vicenza, attraverso un’approfondita analisi di rischio nel settore dei trasporti su strada, avevano individuato una SPA vicentina, aggiudicatrice di grossi appalti nel settore dei delivering services, che aveva realizzato, attraverso due cooperative e cinque SRL (con sedi fittizie a: Vicenza, Piacenza, Milano, Roma e Salerno), un articolato sistema fraudolento finalizzato alla somministrazione illecita di manodopera.

In tale tipologia di frode tutte le obbligazioni nascenti dal rapporto di lavoro subordinato (versamento dei contributi, ritenute fiscali sui redditi da lavoro dipendente) vengono fittiziamente trasferite in capo ad un soggetto diverso dall’effettivo datore di lavoro, attraverso l’interposizione, tra il reale datore di lavoro (utilizzatore: la SPA) e il lavoratore dipendente, di un terzo soggetto (imprese di somministrazione: le SRL e le cooperative), che assolve, solo cartolarmente alle funzioni proprie del datore di lavoro e che non possiede i requisiti previsti per l’esercizio legittimo dell’attività delle agenzie di somministrazione.

Grazie alla sistematica emissione di fatture per servizi inesistenti, da parte delle imprese formalmente somministratrici di manodopera, la SPA vicentina – spiega la Guardia di Finanza in una nota – ha artificiosamente contenuto i costi del personale, risparmiando sui contributi ed abbattendo l’IVA, riuscendo – in spregio alle regole della libera concorrenza – ad aggiudicarsi commesse da società di rilievo nazionale ed internazionale (queste ultime estranee ed inconsapevoli di tale sistema di frode).

La società vicentina, così come le altre facenti parte del medesimo disegno criminoso, è risultata amministrata formalmente da un prestanome ma di fatto gestita da un imprenditore campano, emerso in pregresse indagini quale soggetto verosimilmente contiguo alla criminalità organizzata.

Le altre società o cooperative sono state attivate, nel tempo, con l’obiettivo di restare operative in media tre anni, per poi essere successivamente rese inattive e sostituite dalle altre neocostituite e nelle quali venivano trasferiti i dipendenti: spiega sempre la Guardia di Finanza.

Sulla scorta degli elementi indiziari raccolti, che dovranno poi trovare conferma in sede dibattimentale, l’imprenditore campano amministratore di fatto anche della SPA nonché il rappresentante legale, parimenti di origine campana, dell’unica SRL con sede a Vicenza sono stati denunciati alla locale Procura della Repubblica per i reati di omessa dichiarazione e omesso versamento di ritenute e di IVA. 

È stato, infine, eseguito nei giorni scorsi un provvedimento di sequestro preventivo volto all’apprensione, in via diretta o per equivalente, delle disponibilità e dei beni posseduti dalla società coinvolta e dai due indagati, sino alla concorrenza di € 12.759.945, con cui sono stati sottoposti al vincolo cautelare 19 immobili, 28 terreni, diversi autoveicoli, quote societarie, nonché disponibilità finanziarie e liquidità collocata su oltre 70 rapporti finanziari: conclude la nota della Le altre società o cooperative sono state attivate, nel tempo, con l’obiettivo di restare operative in media tre anni, per poi essere successivamente rese inattive e sostituite dalle altre neocostituite e nelle quali venivano trasferiti i dipendenti: spiega sempre la Guardia di Finanza.