(Sesto Potere) – Parma – 21 febbraio 2023 – Dopo le 18 sedute organizzate in stato di continua emergenza idrica dello scorso anno si è riunito il 9 febbraio scorso, per la prima volta nel 2023, l’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po insieme alle regioni e le relative agenzie di monitoraggio e tutti i portatori di interesse dell’area padana coinvolti nella gestione della risorsa idrica (*).
Purtroppo, ciò che è emerso dalle singole relazioni presentate dai relatori tecnici intervenuti al meeting, evidenzia una situazione di conclamato deficit idrico in gran parte delle regioni del Nord, Piemonte e Lombardia in testa ma anche in Veneto e Trentino e un gap, meno marcato rispetto allo scorso anno, nell’area Emiliano Romagnola dove le ultime piogge, corredate da alcune nevicate, hanno contribuito a ricaricare i torrenti Appenninici e di conseguenza ad incrementare le portate del fiume Grande Fiume.
Il Po ha registrato nei giorni scorsi portate oscillanti ma sostanzialmente in progressivo calo con livelli sopra i minimi storici, ma ben al di sotto delle medie del periodo. E se una delle principali criticità dello scorso anno fu proprio il perdurante e scarso riempimento dei grandi laghi alpini, anche quest’anno le avvisaglie monitorate dagli enti regolatori rappresentano già una soglia di risorsa invasata ad oggi estremamente scarsa per rappresentare una “scorta” in grado di rispondere, se non pioverà ancora abbondantemente, alle esigenze dei

prossimi mesi in cui prenderà il via la stagione dell’irrigazione.
Il livello di invaso dei Grandi Laghi è generalmente stazionario, ma con i Grandi laghi Alpini ai minimi storici e nel Biellese e Novarese
sono entrate in azione le autobotti. Solo il Lago Maggiore ha registrato un lieve e costante incremento.
Anche sul fronte delle temperature si registra un incremento generalizzato di 1°-1,5°C nel mese di gennaio, mentre la neve, che a differenza dello scorso anno è caduta (inferiori alle medie, superiori alle minime) è comunque risultata scarsa sui rilievi Alpini e quindi non sufficiente per alimentare con continuità anche i bacini artificiali deputati alla produzione di energia idroelettrica.
Nel Delta del Po preoccupa anche l’intrusione salina che potrebbe incrementarsi in caso di diminuzione della portata del fiume. Importante, nell’analisi approfondita del contesto, la segnalazione comunicata da Utilitalia (l’associazione che riunisce i gestori del servizio idrico integrato) che segnala un abbassamento ulteriore delle falde acquifere sotterranee per impiego idropotabile e un approvvigionamento già effettuato con autobotti nel Biellese e nel Novarese, oltre a numerosi comuni in stato di preallarme.
ANBI, l’associazione dei Consorzi di Bonifica, ha sottolineato che, come lo scorso anno, si sia completamente dipendenti dalle incerte future precipitazioni per iniziare l’irrigazione continuativa delle colture.
Ad inizio seduta il Segretario Generale dell’ Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po, Alessandro Bratti, è intervenuto sulla situazione generale che si sta delineando nel distretto, rimarcando la necessità di intervenire per tempo sulle leve legislative a disposizione della governance distrettuale per poter affrontare le potenziali crisi idriche, sempre più frequenti, con strumenti decisionali idonei ai livelli delle necessità: “La normativa del 2006 richiede un adeguamento rispetto alla governance territoriale a causa dei mutamenti climatici. Sarebbe necessario, quindi, mettere mano alla legge per incrementare le possibilità di adattamento alle crisi idriche e le opportunità di difesa”.
Complessivamente il livello di severità idrica è dunque confermato “medio” (arancione) con assenza di precipitazioni.
L’Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici all’Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po tornerà a riunirsi il prossimo 9 marzo.
(*) ne fanno parte: Ministero della Sicurezza Energetica, Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Dipartimento della Protezione Civile, Regione Emila-Romagna, Regione Liguria, Regione Lombardia, Regione Piemonte, Regione Toscana, Regione Valle d’Aosta, Regione Veneto, Provincia Autonoma di Trento, Regione Marche, ISTAT, ISPRA, CREA, Agenzia Interregionale per il Po, Terna Rete Italia, Consorzio del Ticino, Consorzio dell’Adda, Consorzio dell’Oglio, ANBI, Utilitalia , Anea, AssoElettrica).