(Sesto Potere) – Forlì – 29 marzo 2022 – “È con  stupore che leggo delle proteste, anche di ex esponenti di amministrazioni di centro sinistra (il riferimento è all’ex vicesindaco Biserna, ndr), contro l’apertura di un sexy shop nei pressi del San Domenico di Forlì, per la vicinanza con i luoghi della cultura e a un condominio con bambini. A pochi metri dalla nuova attività economica, c’è la sede dell’Uaar, di cui sono dirigente, produttrice di cultura, con una casa editrice: “Nessun dogma”. E darò volentieri un caldo benvenuto ai vicini. Come ho dato il benvenuto al terzo millennio, pensando che le pruderie vittoriane appartenessero a secoli passati. E , per altro, era il 1860. quando Giuseppe Garibaldi aprì al pubblico e al popolo il Gabinetto Segreto  del Museo Archeologico di Napoli, facendo “scassinare le porte” . E avendolo visitato, credo che, al confronto, questo sexy shop sia luogo da educande”: a scriverlo in una nota è Lodovico Zanetti (nella foto in altro) dell’ Uaar-Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti di Forlì-Cesena.

“Anche sui bambini, tra  quello che vedono su internet, genitori e TV, non credo saranno choccati.  E come dicono le scritture: “Se il tuo occhio ti è occasione di scandalo, cavalo e gettalo via da te…”  (Mt 18,9) perché lo scandalo non è nell’oggetto, ma nell’occhio di chi guarda.  Quello che invece un po’ scandalizza me è l’idea che oggi non ci sia ancora l’affermazione di una cosa apparentemente banale. Che adulti consenzienti hanno il diritto di rapportarsi con il sesso e il piacere senza che nessuno decida come e con cosa lo possano fare. Anche perché, di certi che non vogliono questi negozi, sarei curioso di leggere la cronologia su internet. Convinto di trovarci Porno hub e molti altri siti web di cui non sono a conoscenza… E se parliamo di negozi da chiudere, pensiamo prima a  Predappio. Perché nella categoria oggetti fallici, tra un vibratore e un manganello, seppure formato souvenir, sono più preoccupato dal secondo”: conclude Lodovico Zanetti.

C’è da dire che molti abitanti della zona dove dovrebbe aprire il sexy shop, in una parallela della centralissima corso Diaz, hanno già protestato, dicendosi pronti a passare alle vie legali, e si sono già rivolti all’amministrazione comunale per sollecitare lo stop all’insediamento.