(Sesto Potere) – Parma – 19 aprile 2022 La lunga ed articolata seduta  dell’Osservatorio permanente sulle crisi idriche, convocata dall’Autorità Distrettuale del Fiume Po-MiTE nella giornata del 14 aprile, che ha unito tutte Regioni del distretto, le Agenzie di monitoraggio meteo e i portatori di interesse pubblici e privati in un approfondito confronto e scambio di utili informazioni sullo stato idrologico dell’area padana, proietta un contesto ancora estremamente deficitario per ciò che attiene alla quantità di risorsa idrica presente e stimata.

Le più recenti precipitazioni sparse sono risultate per lo più deboli e poco incisive sugli indicatori tecnici, tali da non modificare le risultanze dell’Osservatorio precedente, quando l’attesa delle imminenti piogge lasciava maggior possibilità di contrastare il fenomeno che ha caratterizzato l’inizio di questo difficile anno di stress idrico.

siccità fiume po

Le portate del Grande Fiume restano sotto le medie storiche in quasi tutte le stazioni di rilevamento; i grandi laghi Alpini non hanno innalzato, se non solo sensibilmente, le proprie capacità di invaso; la produzione di energia idroelettrica, in questo momento di necessità, è pressoché ferma o a singhiozzo, mentre la gran parte del comparto agricolo, giocoforza, è stato costretto a far slittare le semine di due settimane confermando ad oggi un dato di prelievo di acqua a scopo irriguo ai minimi storici.

Nel Delta il cuneo salino risale pesantemente per oltre 10-12 km dalla Costa Adriatica e costringe i Consorzi di bonifica locali (Delta Rovigo) a chiudere quasi completamente il prelievo di derivazione, limitandosi alle poche ore di bassa marea.

 Anche l’emergenza idropotabile, compensata dall’invio di autobotti, che riguardava alcuni comuni Piemontesi oggi tocca anche territori lombardi nel Varesotto e Bresciano.

Il Segretario dell’Autorità del Fiume Po, Meuccio Berselli, ha convocato una nuova seduta dell’Osservatorio il 6 Maggio prossimo: “I dati sono assai negativi e riguardano tutti gli indicatori delle zone esaminate. Le previsioni stimate ci consegnano due possibili perturbazioni in arrivo, una prima più leggera ed una più incidente a cavallo del 25 Aprile, per questo faremo subito un bilancio ai primi giorni del mese di Maggio per verificare se il quadro complessivo sarà migliorato e quali ulteriori provvedimenti prendere e concertare con le amministrazioni regionali oltre a quelli già adottati”.

E proprio tra quelli già adottati spiccano le decisioni di Lombardia, Emilia-Romagna e dello stesso Piemonte, in talune aree, di applicare anticipatamente il DMV estivo con conseguente possibilità eventuale, caso per caso, di derogarne il valore.

Il fine è quello di accumulare in questo frangente la maggiore quantità di acqua possibile per poi averla a disposizione nei periodi più caldi tenendo conto che le previsioni di medio e lungo periodo ci proiettano uno scenario di una estate lunga e molto calda durante la quale queste scorte saranno presto destinate ad esaurirsi in mancanza di compensazione.

Alcune notizie che arrivano dalle singole regioni confermano il trend descritto e approfondito nella parte tecnica che alleghiamo con integrazione di grafici. 

In Emilia-Romagna la regione ha leggermente beneficiato di più dalle ultime piogge, ma la situazione di portate e falde sotterranee non migliora di tanto evidenziando le maggiori criticità nelle zone di Piacenza, di Parma (soprattutto per le falde) di Ferrara e di parte della zona orientale del Bolognese non servita dal Canale Emiliano Romagnolo (CER).

La Regione ha anticipato l’applicazione del Dmv sia per facilitare l’accumulo che per favorire habitat e biodiversità. -50% di piogge stimate da inizio anno. Peggioramento dello stato di aridità dei suolo e di conseguenti capacità di ricarica e assorbimento.