(Sesto Potere) – Roma – 16 febbraio– Su una popolazione residente in Italia di 51 milioni di persone con più di 18 anni di età, si può stimare che oltre 14 milioni presentino una patologia cronica, di questi 8,4 milioni siano ultra 65enni. Dopo i 65 anni e prima dei 75 più della metà convive con una o più patologie croniche e questa quota aumenta fino ad interessare i ¾ degli ultra 85enni. Prima dei 55 anni la più frequente malattia cronica riguarda l’apparato respiratorio (6% degli adulti) e dopo i 55 anni aumentano le cardiopatie (30%) e verso gli 80 anni il diabete (20%). La prevalenza dei tumori raggiunge il suo valore massimo (15%) intorno agli 80 anni. I casi con eventi pregressi di ictus e ischemia cerebrale e insufficienza renale iniziano ad aumentare dopo i 70 anni, mentre la prevalenza delle malattie croniche del fegato non supera mai il 5% neanche in età avanzata. L’ipertensione arteriosa è meno del 10% prima dei 40 anni mentre arriva al 65% intorno agli 80 anni. Più frequente in correlazione con altre patologie.
I dati a disposizione indicano che all’avanzare dell’età le malattie croniche diventano la causa principale di morbilità, disabilità e mortalità e con l’aumento della vita media risulta chiaro l’aumento di incidenza di tali malattie sul totale delle patologie e l’attenzione delle politiche sanitarie e sociosanitarie su tale problematica.
Come garantire la migliore presa in carico possibile dei pazienti con malattie croniche è il tema che viene affrontato alla Winter School 2022 di Pollenzo, dal titolo ‘Oltre la logica dei silos per un’offerta integrata di salute’, organizzata da Motore Sanità, nella sessione “Distinzione tra diagnostica di 1° e 2° livello, home care di alta complessità e offerte integrate – Presa in carico delle cronicità”.

Un evento in collaborazione con l’Università degli Studi degli Studi di Scienze Gastronomiche, di alto profilo in ambito sanitario, promosso e divulgato da Mondosanità e da Dentro la Salute.
Nel nostro Paese si contano 5,5 infermieri per 1.000 abitanti, 4 medici per 1.000 abitanti e 24.040.000 milioni di persone (il 39,9% del totale) con una malattia cronica in Italia (dato Istat 2017), di cui il 55% ha più di 60 anni. Di fronte a questi numeri, secondo Walter Locatelli del Collegio Probiviri FIASO, c’è la necessità di riflettere sul vero patrimonio di un sistema sanitario, i suoi professionisti e quindi una precisa definizione del loro vero fabbisogno.