(Sesto Potere) – Forlì – 11 gennaio 2020 – “Romagna regione? Sì o no? Il mio è un sì convinto, senza condizioni. Un parere che difendo da sempre, da decenni, e non da oggi. Romagna provincia unica, città metropolitana o sub regione sono soltanto formule politiche, gettate come fumo negli occhi da chi non vuole modificare lo status quo. In questa battaglia sono con voi e continuerò ad esserlo anche al di là della contingenza elettorale, che magari potrebbe spingere qualcuno a cavalcare la proposta , salvo poi lasciarla cadere ad urne chiuse”: così Fabrizio Ragni, coordinatore comunale di Forza Italia a Forlì, sabato mattina nel corso dei lavori della XXII assemblea annuale del Mar- Movimento per la Autonomia della Romagna.

Un’assise, presieduta da Riccardo Chiesa, presidente, Giovanni Poggiali, vicepresidente, e Samuele Albonetti, coordinatore regionale del Mar (in foto, ndr) e aperta a tutti i cittadini ed anche ai candidati politici, dove si sono tirate anche le somme per verificare chi in maniera chiara è favorevole a dotare di pieni poteri la Romagna attraverso una scheda distribuita ai presenti sulla quale esprimere democraticamente un parere.
“Ho compilato questa scheda ed il mio messaggio è stato chiaro: sì alla Regione Romagna. E per centrare l’obiettivo, vista l’ostilità al progetto di chi governa la Regione Emilia-Romagna a trazione bolognese, Emilia centrica, ed a guida Pd, incominciamo a far approvare la legge presentata dal Mar che definisce chiaramente il limite storico, geografico e culturale fra Romagna ed Emilia. Affinché si possano meglio tutelare le eccellenze ed i prodotti tipici del nostro territorio. Ma si sappia che questa proposta ha già visto il parere contrario del candidato e presidente uscente Bonaccini. Si sappia che il centrosinistra è contrario all’autonomia legislativa della nostra amata Romagna”: insiste Fabrizio Ragni.
Relativamente alla “questione romagnola” , ovvero l’opportunità di creare la regione Romagna, la maggior parte delle forze politiche e dei candidati alle Regionali ad oggi non si è espressa.
“Anche il non volersi pronunciare sul tema, in realtà, è una forma di negazione del problema, una scappatoia per evitare il confronto e per evitare di doversi esprimere. Mentre la “questione romagnola” rimane sul tappeto con tutta la sua gravità: l’ E45 è un vergognoso cantiere aperto, il porto di Ravenna alle prese con la questione dei fondali inadeguati, l’aeroporto di Rimini limitato a pochi voli settimanali, le infrastrutture carenti, la sanità di area vasta penalizzata e le attività economiche (agricoltura, turismo, industria e terziario) che continuano ad essere penalizzate. Dunque, contro il silenzio complice su questo scenario, diciamo: sì a maggiori poteri e risorse per la Romagna, sì alla Romagna Regione”: conclude il coordinatore comunale di Forza Italia a Forlì, Fabrizio Ragni.