(Sesto Potere) – Bologna – 14 marzo 2022 – Nel quarto trimestre 2021, l’Istat stima una crescita congiunturale delle esportazioni, sebbene con intensità diverse, per tutte le ripartizioni territoriali: +8,8% per il Sud e Isole, +5,2% per il Centro, +3,6% per il Nord-est e +0,8% per il Nord-ovest.
Nel 2021, rispetto all’anno precedente, l’export mostra una crescita molto sostenuta (+18,2%) e diffusa a livello territoriale: l’aumento delle esportazioni è molto marcato per le Isole (+46,4%), intorno alla media nazionale per il Nord-ovest (+19,2%) e il Nord-est (+18,0%), più contenuto per il Centro (+15,3%) e soprattutto, per il Sud (+6,6%).

Nel complesso del 2021, tutte le regioni italiane, a eccezione della Basilicata (-14,7%), registrano incrementi dell’export: i più marcati per Sardegna (+63,4%) e Sicilia (+38,8%), i più contenuti per Puglia (+4,9%) e Abruzzo (+5,0%). Le performance positive di quattro regioni – Lombardia (+19,1%), Emilia-Romagna (+16,9%), Veneto (+16,7%) e Piemonte (+20,6%) – contribuiscono per 11,6 punti percentuali all’aumento dell’export nazionale.
Nel 2021, l’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo da Lombardia e Veneto, di macchinari e apparecchi n.c.a. da Lombardia ed Emilia-Romagna e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna spiega per 3,8 punti percentuali la crescita dell’export nazionale.
All’opposto, la contrazione dell’export di metalli di base e prodotti in metallo dalla Toscana, di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Veneto, Lazio, Liguria e Marche e di autoveicoli dalla Basilicata fornisce un contributo negativo di 0,9 punti alla variazione delle esportazioni.
Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Germania (+22,9%) e Francia (+20,7%) e di Emilia-Romagna e Toscana verso gli Stati Uniti (+33,3% e 48,6% rispettivamente).
Per contro, apporti negativi provengono dal calo delle esportazioni del Lazio verso Stati Uniti (-28,0%) e Russia (-54,9%) e della Basilicata verso gli Stati Uniti (-45,4%).

Nel dettaglio, anche l’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna – esaminando i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane rileva un “balzo in avanti” per l’export regionale nel 2021.
Nel quarto trimestre 2021, le esportazioni emiliano-romagnole sono risultate pari a quasi 19.582 milioni di euro (pari al 14,0 per cento dell’export nazionale), facendo segnare un incremento del 12,3 per cento rispetto al quarto trimestre del 2020, superiore anche del 13,5 per cento allo stesso periodo del 2019.
Molto brillante è stato anche il risultato dell’intero anno 2021 che si è chiuso con un risultato eccezionale per l’Emilia-Romagna ed una crescita superiore anche a quella ottenuta nel 2010, con le esportazioni hanno superato i 72.440 milioni di euro, corrispondenti al 14,0 per cento dell’export nazionale, con un aumento del 16,9 per cento rispetto al 2020, e dell’8,7 per cento dell’export rispetto al 2019.
Tornando al rapporto Istat, l’analisi provinciale dell’export mostra performance positive per quasi tutte le province italiane: i contributi positivi più elevati si rilevano a Milano, Torino, Brescia, Firenze, Vicenza, Roma, Bergamo, Siracusa, Modena e Bologna.
Mentre dinamiche negative si segnalano per: Arezzo, Potenza, Piacenza, Rovigo, Latina, Ascoli Piceno, Palermo, Bari, Foggia e Caltanisetta.