(Sesto Potere) – Roma – 25 gennaio 2023 – La Camera dei deputati ha approvato oggi la proposta di legge: disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali. Il testo, composto di 13 articoli, interviene sulla disciplina in materia di equo compenso delle prestazioni professionali rese nei confronti di particolari categorie di imprese, con la finalità di rafforzare la tutela del professionista.

 In particolare, la proposta definisce come equo il compenso che rispetta specifici parametri ministeriali e interviene sull’ambito applicativo della disciplina vigente, ampliandolo sia per quanto riguarda i professionisti interessati, tra i quali sono inclusi gli esercenti professioni non ordinistiche, sia per quanto riguarda la committenza che viene estesa anche a tutte le imprese che impiegano più di 50 dipendenti o fatturano più di 10 milioni di euro.

All’approvazione si registrano i primi commenti.

Unendosi al plauso del Consiglio Nazionale del Notariato e del Comitato unitario dei Professionisti dell’Emilia-Romagna, anche il Comitato regionale dei Consigli Notarili dell’Emilia-Romagna esprime “grande apprezzamento” per l’approvazione, in aula alla Camera dei Deputati, del DDL sull’Equo compenso, atteso da anni da tutto il mondo delle professioni.

Con questo provvedimento i notai dell’Emilia-Romagna si dicono certi che “si recupererà il dovuto rispetto per l’innegabile principio costituzionale secondo il quale la dignità del lavoro passa anche attraverso la congruità del suo corrispettivo, e quindi l’equità del compenso. Tuttavia, nella consapevolezza che la disciplina UE non pone ostacoli di sorta, si auspica l’ampliamento del suo campo di applicazione nel corso dell’iter parlamentare”.

Morrone

Si registra anche il “Sì convinto” del Gruppo Lega alla Camera e si deve dire che della proposta di legge sull’equo compenso delle prestazioni professionali, di cui sono firmatari Giorgia Meloni (leader di FdI) e Jacopo Morrone (deputato romagnolo della Lega).

E’ lo stesso Morrone che, in dichiarazione di voto, ricorda l’iter tormentato di un provvedimento: “molto atteso che punta a superare uno scoglio penalizzante per una parte significativa della nostra società tornando a valorizzare il merito e i talenti di tanti professionisti”.

Il testo licenziato dalla Camera, già approvato all’unanimità dalla Commissione giustizia, riproduce il contenuto di una proposta di legge approvata dalla Camera nella scorsa legislatura e il cui iter si era interrotto prima del definitivo passaggio in Senato a causa della caduta del Governo del premier Mario Draghi.

“Un compenso equo – afferma Morrone – rappresenta un diritto per i liberi professionisti che hanno subito un progressivo declino delle professioni iniziato dalla seconda metà degli anni ’90 con il cosiddetto decreto ‘Bersani’ che, nei fatti, avrebbe ingenerato lo scardinamento di quel compenso dignitoso che dovrebbe spettare al professionista. Si tratta di una riforma per cui ci siamo a lungo battuti che potrà risolvere il nodo dell’equità del compenso proporzionato alla quantità e alla qualità del lavoro svolto nelle libere professioni nel rapporto con la P.A. e con gli altri contraenti forti, valorizzando merito e talento di tanti professionisti soprattutto giovani”.

“Questa è anche l’occasione per sollecitare l’attenzione della politica e delle istituzioni verso il mondo eterogeneo delle professioni che rappresentano una grande forza motrice della nostra società sia dal punto di vista intellettuale, che operativo. Un mondo che è stato purtroppo trascurato per troppi anni pur risultando indispensabile allo sviluppo, alla modernizzazione e alla crescita del nostro Paese”: conclude Morrone.