(Sesto Potere) – Riccione – 27 febbraio- La pandemia ha colpito fortemente il mondo del lavoro, in particolare quello più precario, le donne e i giovani: tra il 2019 e 2020 la Romagna ha perso quasi il 4% degli occupati e 14 mila donne sono uscite dal mondo del lavoro, registrando una media superiore a quella regionale.
Inoltre in Romagna, rispetto al resto della Regione, maggiore è il numero dei NEET, cioè giovani che non studiano e non lavorano (18% rispetto al 15% a livello regionale).

Sul versante demografico, invece, nelle aree interne della Romagna in un decennio si è perso il 9% della popolazione, rispetto ad una sostanziale tenuta della popolazione urbana ed anche la quota di grandi anziani è una volta e mezzo quella che si registra nelle città.
In ambito industriale – ed è il tema del giorno- i settori energivori generano 350 mila posti di lavoro, che aumentano a 700 mila se si calcola anche l’indotto.
Tutti questi dati sono stati diffusi nel corso del congresso della CISL Romagna, svoltosi a Riccione il 23 e 24 febbraio scorsi.