(Sesto Potere) – Forlì – 26 marzo 2022 – La Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì propone ai Mu­sei San Do­me­ni­co per il 2022: ’Maddalena. Il mistero e l’immagine’, un nuovo appuntamento espositivo dedicato a un grande mito femminile della nostra storia, una figura misteriosa e travisata: Maria Maddalena. A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinaia di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, la storia dell’arte stessa e i suoi sviluppi.

I contenuti e le opere della mostra sono stati presentati questa mattina in anteprima in conferenza stampa al San Domenico.
Sono intervenuti: Maurizio Gardini, Presidente Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì; Gian Luca Zattini, Sindaco di Forlì; Mauro Felicori, Assessore alla cultura e al paesaggio Regione Emilia-Romagna; e Gianfranco Brunelli, Direttore generale della mostra. (Nelle foto).

Ospiti – tra gli altri – Massimo Ciampa, Segretario Generale Mediafriends; Cristina Acidini, Curatrice della mostra; e Paola Refice, Curatrice della mostra. (In foto al tavolo dei relatori)

“Si rinnova la magia”: ha detto il presidente della Fondazione Gardini che ha ricordato come nonostante le criticità- la guerra in Ucraina, dopo l’emergenza Covid- Forlì non abbia mancato l’appuntamento tanto atteso nel mondo dell’arte.

Il sindaco Zattini ha elencato i progetti in fieri ed in itinere in campo culturale e urbanistico all’ordine del giorno dell’amministrazione comunale.

L’assessore regionale Felicori ha parlato apertamente di risveglio romagnolo nelle piccole come nelle grandi città con la volontà di affermarsi come realtà culturali: “in questo vedo un grande segno di speranza”.

La conferenza stampa è stata trasmessa anche in diretta streaming sulla pagina Facebook ufficiale della mostra: https://www.facebook.com/MostraMaddalenaForli .

Attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d’arte a lei dedicate, l’esposizione forlivese del 2022 –a cura di Cristina Acidini, Paola Refice, Fernando Mazzocca –intende indagare il mistero irrisolto di una donna di nome Maria che ancora inquieta e affascina.

La mo­stra, inau­gu­rata oggi, apri­rà i bat­ten­ti al pub­bli­co domani domenica 27 marzo e fino al prossimo 10 luglio 2022, le sale del San Domenico e del San Giacomo ospiteranno 200 opere tra le più significative dal III sec. d.C. al Novecento, suddivise in 11 sezioni, in un percorso espositivo che ricomprende pittura, scultura, miniature, arazzi, argenti e opere grafiche e che si snoda attraverso i più grandi nomi di ogni epoca.

In mo­stra opere di gran­di mae­stri , af­fa­sci­na­ti dal­la fi­gu­ra del­la Mad­da­le­na Come: Ma­sac­cio, Cri­vel­li, Van der Wei­den, Bel­li­ni, Pe­ru­gi­no, Ba­roc­ci, Sa­vol­do, Maz­zo­ni, Ti­zia­no, Ve­ro­ne­se, Tin­to­ret­to, Do­me­ni­chi­no, Lan­fran­co, Mengs, Ca­no­va, Hayez, De­la­croix, Böc­klin, Pre­via­ti, Rouault, Cha­gall, De Chi­ri­co, Gut­tu­so, Me­lot­ti, Su­herlandBill Vio­la. Un per­cor­so gran­dio­so che va dai pre­ce­den­ti ico­no­gra­fi­ci di epo­ca clas­si­ca pre-cri­stia­na, cen­tra­ti sul­l’e­ste­ti­ca del do­lo­re e la tea­tra­li­tà del­le emo­zio­ni, lun­go il Me­dioe­vo il Ri­na­sci­men­to e il Ba­roc­co, fino alle rap­pre­sen­ta­zio­ni ot­to­cen­te­sche e no­ve­cen­te­sche nel­le qua­li la fi­gu­ra di Mad­da­le­na di­vie­ne em­ble­ma del­la pro­te­sta e del dram­ma di un’e­po­ca.

Il progetto espositivo porta in Italia capolavori provenienti dalle più importanti istituzioni nazionali e internazionali.

Ideata e realizzata dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì in collaborazione con il Comune di Forlì e i Musei San Domenico, la mostra si avvale di un prestigioso comitato scientifico presieduto da Antonio Paolucci e della direzione generale di Gianfranco Brunelli.

Il percorso espositivo, curato nel suo allestimento dagli studi Wilmotte et Associés di Parigi e Lucchi & Biserni di Forlì, si articolerà all’interno della Chiesa di San Giacomo e delle grandi sale che costituirono la biblioteca del Convento di San Domenico e sarà accompagnato da un catalogo edito da Silvana Editoriale.

Le grandi esposizioni forlivesi che hanno visto, a partire dal 2006, eventi come: Marco Palmezzano. Il Rinascimento nelle Romagne (2005-2006); Silvestro Lega. I Macchiaioli e il Quattrocento (2007); Guido Cagnacci. Protagonista del Seicento tra Caravaggio e Reni (2008); Antonio Canova. L’ideale classico tra scultura e pittura (2009); Fiori. Natura e simbolo dal Seicento a Van Gogh (2010); Melozzo da Forlì. L’umana bellezza tra Piero della Francesca e Raffaello (2011); Wildt. L’anima e le forme da Michelangelo a Klimt (2012); Novecento. Arte e vita in Italia tra le due guerre (2013); Liberty. Uno stile per l’Italia Moderna (2014); Boldini. Lo spettacolo della modernità (2015); Piero della Francesca. Indagine su un mito (2016); Art Déco. Gli anni ruggenti in Italia (2017); L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio(2018); Ottocento. L’arte dell’Italia tra Hayez e Segantini (2019); Ulisse. L’arte e il mito (2020); Dante. La visione dell’arte (2021) hanno portato 1.450.000 visitatori e un riconoscimento scientifico internazionale.

Le mostre “L’Eterno e il Tempo tra Michelangelo e Caravaggio” e “Ulisse. L’arte e il mito” hanno vinto l’oscar del Global Fine Art Awards rispettivamente nelle categorie: Best Renaissance, Baroque, Old Masters, Dynasties–Group or Theme (5° edizione del premio, 2019) e Best Ancient (7° edizione del premio, 2021).

Anche in questa occasione continuerà la preziosa collaborazione con Media friends, l’Associazione Onlus di R.T.I. Spa, Mondadori Spa e Medusa Film Spa, nel segno della solidarietà. Una collaborazione consolidata che ha consentito, nel tempo, di finanziare molti progetti sul territorio nazionale, senza dimenticare realtà complesse in aree del terzo mondo, grazie alla vendita dei biglietti di ingresso alla mostra.

Ed anche Sky Arte sarà nuovamente partner della mostra dedicando alla figura della Maddalena il consueto speciale televisivo, una storica collaborazione che la Fondazione condivide con importanti partner privati.

Gianfranco Brunelli, direttore della mostra, presenta così la nuova esposizione al San Domenico: “Potremmo definire la mostra del 2022 ai Musei San Domenico di Forlì il racconto dei racconti. Una figura emerge dal profondo della nostra storia. Quella di una donna misteriosa e travisata. Il suo nome è speciale in Israele. Myriam in ebraico, Maryam in aramaico, Maria in greco: il nome della sorella di Mosè. Distinta dalle altre e nota grazie a quel toponimo del luogo nel quale sarebbe nata: quella donna è Maria Maddalena. In epoca ellenistica, Màgdala di Galilea era un piccolo centro romano-giudaico sulle sponde del lago di Tiberiade, dedito al commercio del pesce (il suo nome greco era Tarichea, datárichos, pesce salato). Oggi quel centro, nel tempo scivolato sott’acqua, è riemerso con gli scavi archeologici del 1971. Una torre romana identificava la cittadina: in ebraico Màgdala, da migdol, significa torre. Eppure questa figura avvolta nel mistero è collegata a eventi fondamentali riguardanti il racconto sulla vita e sulla morte di Gesù di Nazareth: la sua morte in croce, la sua sepoltura, la scomparsa del corpo, la sua annunciata resurrezione. Discepola della prima ora, Maria Maddalena avrebbe seguito, con altre donne, Gesù dalla Galilea fino al Golgota. Stante il racconto dei vangeli canonici, da sola o citata con altre donne, la Maddalena è la prima a vedere la tomba vuota dove il profeta è stato deposto; l’unica a vedere due angeli; la prima a vedere il Signore risorto e a parlare con lui, forse a toccarlo. E’ lei dunque la prima testimone di un fatto inaudito. Prima degli apostoli. A lei, una donna, in un tempo nel quale la testimonianza delle donne non aveva neppure valore giuridico, il protagonista di quel che sarà il cristianesimo affida il suo messaggio fondamentale. Sulla sua parola poggia in certo modo la fede e il destino dei primi cristiani e delle prime comunità. La sua figura attraversa anche gli scritti apocrifi e quelli gnostici dei primi secoli, i quali tanto contribuiranno, confondendone l’identità, a definirne il mistero”.

“A lei l’arte, la letteratura, il cinema hanno dedicato centinai di opere e di eventi. L’arte soprattutto, ponendola al centro della propria produzione, e dando vita a capolavori che segnano, lungo la trama del tempo, l’arte stessa e i suoi sviluppi. – spiega Gianfranco Brunelli – Tutti gli artisti sono andati a lei: da Giotto a Caravaggio, da Botticelli a Tiziano, da Donatello a Crivelli a Signorelli, da Tintoretto a Rubens, da Canova ad Hayez, da Guttuso a Melotti, per diredi alcuni. La sua fortuna figurativa testimonia il grande ascendente esercitato sull’immaginario collettivo. E come in uno specchio, ogni epoca l’ha guardata, guardandosi; l’ha contemplata, cercando l’ideale di sé; l’ha ammirata, riconoscendovi la propria immagine; l’ha sorvegliata e spiata, temendo di scoprire i propri vizi dentro le proprie virtù. La mostra segue un percorso alquanto articolato: dai precedenti iconografici di epoca classica pre-cristiana, centrati sull’estetica del dolore, alle varianti sul tema che da Giotto vanno al tardogotico; ai ritratti della Maddalena come figura dell’Umanesimo quattrocentesco alle tensioni formali del Cinquecento, alla sensuale spiritualità del Seicento che individua nella peccatrice santa, nei temi della vanitas, del pentimento e dell’estasi la cifra della propria autorappresentazione. Al sublime, al Romantico, ai tratti che Mengs, Canova e Hayez affidano a una donna sola ed enigmatica; al Simbolismo ottocentesco che la vede pallida e perduta e alle espressioni novecentesche dove la figura di Maddalena è emblema della protesta, del dolore e dell’angoscia. In questa singola donna si sono agglutinate e confuse nei secoli infinite altre figure femminili, ed ella è diventata volta a volta simbolo di peccato e di pentimento, di fedeltà e di sofferenza, di ossessione e di amore, di fecondità e di sapienza, di carnalità e di santità, di umanità e di protesta, creando una trama narrativa che, soprattutto attraverso l’arte, ne ha fatto l’“oscuro oggetto del desiderio” della nostra storia. E come in un gioco di sovraimpressioni, di figure interscambiabili–gioco di parole attraverso i volti; sovrapposizione di volti che danno vita a parole nuove–il moltiplicarsi dei significati lungo i secoli rende complessa sia la ricostruzione della formidabile galleria di immagini che l’hanno rappresentata e resa leggendaria, sia, ancor più, il ritrovamento–semai sia possibile–della sua autentica identità”.

“Ma chi era davvero la Maddalena? E perché si è generata e sviluppata quella confusa, affascinante sequenza di rappresentazioni che hanno portato alla costruzione della sua sfaccettata e spesso contrastante identità? Con lei l’arte si è confrontata trovando occasioni interpretative per ridefinire volta a volta sé stessa e rappresentare il sentimento del proprio tempo, fino a trasformarla in un mito. L’esposizione forlivese del 2022 intende indagare, attraverso alcune delle più preziose e affascinanti opere d’arte–capolavori di ogni tempo, dal III sec. d.C. al Novecento–che l’hanno immaginata e figurata, il mistero irrisolto, che ancora ci inquieta e ci affascina, di una donna di nome Maria”: conclude Gianfranco Brunelli.

Gli eventi bellici in Ucraina e le sanzioni verso la Russia hanno prodotto il blocco di quattro opere inizialmente previste per la mostra ’Maddalena. Il mistero e l’immagine’ e tutte provenienti dal museo dell’Ermitage di San Pietroburgo: quattro opere dei grandi maestri Canova, Domenichino, Lefebvre e Pietro da Cortona, una scultura e tre tele tutti riguardanti Maria Maddalena. 
Questi capolavori sono stati sostituiti dalla direzione artistica della rassegna ma troveranno comunque spazio nel catalogo con l’indicazione della loro assenza dal percorso espositivo a causa del conflitto in corso.

Musei San Domenico
P.le Guido da Montefeltro 12, Forlì
’Maddalena. Il mistero e l’immagine’,
27 marzo – 10 luglio 2022

www.mostramaddalena.it
https://www.facebook.com/MostraMaddalenaForli/
https://www.facebook.com/Museiforli