(Sesto Potere) – Forlì – 30 gennaio 2023 – Non ci sono i soldi per finanziare il progetto di ampliamento del pronto soccorso. E attualmente il programma di aumentare gli spazi del presidio dedicato alle urgenze del Morgagni-Pierantoni è fermo. Si potrebbe riassumere così la dichiarazione di Paolo Masperi, direttore dell’ospedale, intervistato dal Corriere Romagna che dichiara: “L’intervento nel suo complesso, stimato in un milione di euro circa, oggi non trova finanziamento nei fondi del Piano della riorganizzazione della rete ospedaliera. I tempi di realizzazione di questo intervento sono quindi legati al reperimento delle risorse”.

Commenta questa situazione di stallo dei lavori di potenziamento del pronto soccorso dell’ospedale di Forlì Federico Morgagni, capogruppo Forlì e Co., che in una nota scrive: “Riteniamo molto grave che appena lunedì scorso in Consiglio comunale si sia svolto un lungo dibattito relativo all’annunciata cancellazione dell’automedica Mike 42 e il Sindaco Zattini non sia sentito in dovere di informare le forze politiche di questa allarmante notizia per i cittadini del nostro territorio. Ci chiediamo se Zattini, che rappresenta Forlì in seno alla Conferenza territoriale socio-sanitaria svolgendo peraltro l’importante funzione di Vice Presidente di questo organismo, abbia consapevolezza della serietà e importanza della questione, e quali iniziative abbia adottato e intenda adottare per contribuire alla soluzione del problema”.

“Il Potenziamento del Pronto soccorso di Forlì rappresenta una priorità per il nostro territorio se si intende garantire quell’assistenza sanitaria di qualità che rappresenta un diritto per i cittadini. Chiediamo quindi alla Regione Emilia Romagna e all’Azienda sanitaria della Romagna di fare ogni sforzo per reperire le risorse economiche necessarie, riconoscendo all’intervento quel carattere prioritario che esso riveste per la nostra comunità. L’intera vicenda non può tuttavia prescindere da una riflessione sullo stato di crescente difficoltà della sanità pubblica. Come è emerso con evidenza durante la pandemia, dopo oltre un decennio di sotto-investimenti il servizio sanitario nazionale mostra, da un lato, un’insufficiente articolazione dei servizi territoriali e, dall’altro, una preoccupante fragilità della rete ospedaliera, di cui la scarsità di posti letto e l’insufficiente numero di operatori a causa del mancato turn-over sono solo alcuni degli indicatori. In questo quadro, i pronto soccorsi rappresentano uno dei punti più deboli dell’intero sistema, e la pandemia ha mostrato come sia urgente farsene carico”: aggiunge il capogruppo di Forlì e Co..

Le risorse straordinarie messe in campo all’epoca del Governo Conte, hanno permesso di rispondere solo alle situazioni più critiche del Paese, mentre i fondi PNRR destinati alla sanità di fatto si sono mostrati insufficienti per l’ammontare dei bisogni accumulatisi anche a causa del Covid e all’aumento dei prezzi. Perciò molti interventi, pur se indifferibili, sono rimasti a carico dei bilanci delle aziende sanitarie locali, a loro volta gravati dalle difficoltà del momento, al punto di faticare a far fronte all’attività ordinaria e tanto a più a realizzare interventi strutturali pure necessari. Le vicende cui assistiamo in Romagna sono il segnale di un sistema sanitario che si trova ad operare strutturalmente senza le risorse necessarie; inflazione, caro bollette e aumento dei costi hanno bruciato i limitati aumenti dei fondi stanziati negli ultimi anni”.”: dichiara Federico Morgagni.

“A questo punto è necessaria una scelta di fondo: o il governo dota la sanità di risorse adeguate a tutelarne e potenziarne il carattere universalistico e di qualità, oppure dovremo rassegnarci ad un progressivo e rapido depauperamento del sistema sanitario pubblico e un parallelo trasferimento sul sistema assicurativo di gran parte delle prestazioni. A farne alle spese saranno i cittadini e il diritto alla salute, che è sancito dalla Costituzione italiana come fondamento di un Paese civile e moderno.”: conclude il capogruppo di Forlì e Co.