(Sesto Potere) – Forlì – 21 ottobre 2022 – L’Osservatorio Appalti Verdi (OAV), costituito da Legambiente e Fondazione Ecosistemi, ha raccolto ed elaborato la parte relativa al Green Public Procurement presente nei questionari online somministrati ai Comuni capoluogo nell’ambito del
rapporto Ecosistema Urbano 2022 di Legambiente.
I dati relativi all’applicazione dei CAM–Criteri ambientali minimi nelle gare pubbliche fanno riferimento ai bandi emessi nel 2021: quindi non tengono in considerazione i CAM-Criteri ambientali minimi usciti nel 2022 e il cui stato di adozione verrà esaminato a partire dal Rapporto del 2023 o addirittura del 2024.
I questionari sono stati inviati a tutti i capoluoghi di provincia, pari a 111 Comuni, anche se, complessivamente, si hanno a disposizione 89 risposte complete al questionario dell’Osservatorio Appalti Verdi 2022 sull’applicazione del GPP-Green Public Procurement.
Tabella 1: Comuni che non hanno risposto al questionario OAV 2022 sul GPP.
Comune Regione

1 Andria Puglia
2 Arezzo Toscana
3 Ascoli Piceno Marche
4 Barletta Puglia
5 Caltanissetta Sicilia
6 Caserta Campania
7 Como Lombardia
8 Foggia Puglia
9 Frosinone Lazio
10 Lecco Lombardia
11 Lodi Lombardia
12 Massa Toscana
13 Matera Basilicata
14 Nuoro Sardegna
15 Potenza Basilicata
16 Salerno Campania
17 Taranto Puglia
18 Trani Puglia
19 Trapani Sicilia
20 Trieste Friuli-Venezia-Giulia
21 Udine Friuli-Venezia-Giulia
22 Urbino Marche.
Le città che dichiarano di applicare sempre i CAM–Criteri ambientali minimi sono 18, aumentate di molto rispetto l’anno passato, ovvero: Belluno, Bolzano, Brescia, Chieti, Cuneo, Ferrara, Forlì, Imperia, Latina, Mantova, Modena, Monza, Padova, Pavia, Pordenone, Rimini, Savona e Trento.
Le città che hanno una percentuale di applicazione tra il 90% e il 99% rispetto ai 17 CAM-Criteri ambientali minimi monitorati sono 9: Bari, Bologna, Gorizia, Livorno, Ravenna, Torino, Treviso, Venezia, Verona.
Altre 8 città mostrano percentuali comprese tra l’80% e il 90%: Brindisi, Cremona, Oristano, Perugia Pistoia, Reggio Emilia, Siracusa, Teramo.
Complessivamente 35 comuni capoluogo mostra percentuali di applicazione dei CAM-Criteri ambientali minimi superiori all’80%.
Le città che hanno confermato percentuali elevate di GPP, negli ultimi tre anni (2019, 2020 e 2021) sono invece: Bari, Brescia, Ferrara, Gorizia, Modena, Monza, Padova e Treviso.
Le percentuali più elevate di adozione dei CAM-Criteri ambientali minimi si verificano nelle città di dimensioni medie, con una popolazione compresa tra 50.000 e 200.000 abitanti, come Padova.
Nei comuni di queste dimensioni se da una parte esistono delle strutture burocratico amministrative solide che riescono ad adottare criteri ambientali e sociali nelle procedure di gara dall’altra il grado di complessità strutturale degli enti non è così elevato da impedire il cambiamento e il coordinamento di cui il GPP-Green Public Procurement necessita.
“In Italia, solo 1 capoluogo su 3 adotta almeno l’80% dei Criteri Ambientali Minimi, prerequisito essenziale per concorre ai bandi del Pnrr. Noi, a Forlì, lo facciamo al 100%. I Criteri Ambientali Minimi sono strumenti strategici nello sviluppo dell’economia circolare e delle rinnovabili, e più in generale nella realizzazione di una effettiva transizione ecologica nel nostro Paese. Lo dico perché non mancano mai i leoni da tastiera che affermano, impropriamente e senza essersi preventivamente informati, che questa Amministrazione taglia alberi senza motivo o sottrae verde pubblico a beneficio dell’intera comunità per cementificare e/o costruire strade. Non è così. E non si tratta di “riempirsi la bocca di tante belle parole”. Questo è quello che facciamo ogni giorno, volgendo lo sguardo al futuro e alla qualità della vita dei nostri figli”: commenta in una nota il vicesindaco di Forlì, Daniele Mezzacapo.