(Sesto Potere) – Bologna – 3 maggio 2022 – La dinamica del credito verso le piccole imprese evidenzia un miglioramento generalizzato nel corso del 2020 seguito da un netto rallentamento nel 2021.
I dati nella ricerca del Centro studi
Secondo i dati elaborati dal Centro studi di Confartigianato Emilia-Romagna a giugno 2020 i prestiti alle piccole imprese in regione sono entrati in territorio positivo (+2,3%) per la prima volta dall’inizio della serie storica dei dati a marzo 2012. Successivamente si è rilevata una crescita fino al massimo di +6,9% nel marzo 2021. Tale aumento è seguito da un rallentamento che riporta i prestiti alle piccole imprese a dicembre 2021 in territorio negativo con un calo del -0,4%. Performance che peggiora rispetto al +1,1% rilevato per le piccole imprese in Italia.
La dinamica del credito in Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna è una delle quattro regioni e province autonome che a dicembre 2021 registra una dinamica negativa del credito alle piccole imprese.
Come le imprese utilizzano il credito
Attraverso l’indagine dei dati Istat “Situazione e prospettive delle imprese dopo l’emergenza sanitaria Covid-19” di novembre 2021 si rileva tra le imprese emiliano-romagnole con almeno 3 addetti che la richiesta di prestiti assistiti da garanzia pubblica è considerata uno strumento importante o molto importante principalmente per finanziare l’attività corrente dell’impresa (85%), coprire i costi fissi non comprimibili (es. canoni di locazione) (55,2%), aumentare le scorte di liquidità a scopo precauzionale (55%), ripagare debiti in essere o la componente di servizio del debito (50,8%) e finanziare la riconversione dell’attività (29,6%).
Il peso dell’emergenza Covid-19
Durante l’emergenza da Covid-19 da giugno a novembre 2021 quasi metà delle imprese (il 49,7%) ha avuto bisogno di ricorrere a strumenti finanziari per soddisfare il proprio fabbisogno di risorse. Una su cinque (il 21,3%) ha fatto ricorso ad attività liquide presenti in bilancio. Più di una su dieci (il 14,7%) ha acceso nuovo debito bancario con garanzia pubblica. Il 14,4% ha fatto ricorso ai margini disponibili sulle linee di credito. Il 7,8% ha modificato le condizioni e i termini di pagamento con i propri fornitori. Il ricorso a strumenti di finanziamento più evoluti e alternativi al debito bancario, come obbligazioni, crowdfunding, piattaforme di prestito peer-to-peer (P2P) sono limitate ad un segmento molto esiguo di imprese, pari allo 0,5%.
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