(Sesto Potere) – Rimini – 31 marzo 2023 – “Nel 2019, insieme al Reddito di cittadinanza, grazie al Movimento 5 Stelle fu varato un Piano straordinario di potenziamento dei Centri per l’impiego che in tre anni avrebbe dovuto portare all’assunzione a tempo indeterminato di 11.600 nuovi operatori e per cui venne stanziato 1 miliardo di euro. Purtroppo però troppe regioni italiane, che hanno la responsabilità della gestione operativa dei Centri per l’impiego, non hanno sfruttato queste risorse palesando un’inaccettabile e vergognoso immobilismo”: spiega in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.
“Secondo i dati aggiornati al 31/12/2022 forniti dal Ministero del Lavoro in risposta ad una nostra interrogazione, il personale assunto a tempo indeterminato nei CPI italiani ammonta a 4.327 unità su 11.535 posti potenzialmente assegnati, ossia il 37%. Il dato della nostra regione, l’Emilia Romagna, supera quello della media nazionale con 370 assunzioni su 655 posti assegnati, collocandola al sesto posto tra le regioni con una percentuale del 56%. Auspico e confido che si possa migliorare questo risultato affinché l’Emilia Romagna arrivi presto tra le prime tre regioni italiane”: prosegue Croatti.
“Dai dati emerge altresì che le performance peggiori sono quelle di regioni amministrate proprio da quel centrodestra che non perde occasione per criticare i percettori di reddito di cittadinanza definendoli fannulloni, salvo poi sottrarre loro la possibilità di trovare un’occupazione; emblematici in questo senso i casi di Basilicata, Calabria, Molise e Sicilia, che alla voce ‘assunzioni a tempo indeterminato al 31.12.2022’ sono ferme addirittura a zero. Oltre ad una evidente incapacità politica è lecito ipotizzare che in qualche caso si possa trattare anche di una sorta di boicottaggio verso le politiche attive legate al Reddito di Cittadinanza targato 5 Stelle. Una cosa è certa: le vittime di questa brutta politica sono le tante persone che cercano un lavoro per garantire un futuro migliore alle proprie famiglie e ai propri figli. Le regioni non perdano altro tempo e si attivino per utilizzare al massimo queste importanti risorse.”: conclude Croatti.