(Sesto Potere) – Bologna – 23 aprile 2022 – “La pandemia da Covid-19 ha profondamente cambiato molti aspetti della vita quotidiana degli individui, delle famiglie, dell’organizzazione della società e del mondo del lavoro determinando nuovi assetti le cui ricadute sono tuttora allo studio. Quello che resta nel bilancio economico complessivo è che nel 2021 l’occupazione nazionale, pur offrendo segnali di crescita non ha recuperato le già gravi perdite subite nel primo anno dell’emergenza sanitaria. E così anche in Emilia-Romagna”: commenta Tullia Bevilacqua, segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna, (nella foto in alto), che fornisce le cifre, calcolate sugli ultimi dati Istat.

“Nella nostra regione – spiega – il tasso di occupazione nel 2021 ha recuperato solo una minima parte del calo registrato nell’anno dell’esplosione della pandemia: -2,2 punti rispetto al 2019. Che tradotto in numeri vuol dire: 114 mila persone ancora in cerca di occupazione, di cui 45 mila maschi e 68 mila femmine, la maggioranza (60,2%)”.

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“In Emilia-Romagna, purtroppo, si è ampliata la forbice di genere a svantaggio delle donne, sia nel momento di crisi del mercato del lavoro, sia nella debole fase di ripresa del 2021. E il dato è negativo anche nel biennio, con le donne che sopportano un tasso di disoccupazione aumentato dal 6,6% del 2019, al 7,0% del 2020 fino a raggiungere il 7,2% del 2021. Inoltre, l’aumento del tasso di inattività in Emilia-Romagna è tutto ascrivibile alla componente femminile”: aggiunge ancora Tullia Bevilacqua.

“A questo dobbiamo aggiungere un ulteriore elemento negativo, perché sempre nel 2021 gli interventi di sostegno all’occupazione decretati dal Governo per attenuare gli effetti delle misure anti-pandemia si sono sensibilmente contratti rispetto all’anno precedente a livello nazionale ed anche in Emilia-Romagna”: ricorda il segretario regionale di Ugl.

“Commercio, servizi e ristorazione i settori economici più colpiti in Emilia-Romagna dalle misure restrittive anti-pandemia e pure il settore culturale, creativo e degli spettacoli è stato duramente colpito nel 2021, dopo il primo duro colpo del 2020: con minori incassi per migliaia di persone”: elenca Tullia Bevilacqua.

“E poi dobbiamo segnalare l’ulteriore specificità che riguarda le donne: che più degli uomini sono state costrette a ricorrere al ‘lavoro agile, al part-time ed allo  smart working. Per non parlare delle donne che hanno fatto ricorso alle dimissioni volontarie dal lavoro. Con lo smart working numerose esigenze erano cambiate e con il ritorno al regime ordinario c’è chi ha subito uno stress tale da preferire la ricerca di occupazioni più in linea con le proprie esigenze. Resta da capire se il mercato del lavoro possa assorbire queste nuove legittime aspirazioni”: commenta Tullia Bevilacqua.

Secondo il segretario regionale di Ugl Emilia-Romagna con questo quadro di fondo resta essenziale per sindacati e istituzioni: “agire nella doppia leva nazionale e regionale per costruire nuove politiche a sostegno delle donne, degli inoccupati e dei disoccupati, trovando misure e finanziamenti che dovremo rafforzare anche in futuro, visto lo scenario energetico e bellico che si sta delineando”: conclude Tullia Bevilacqua.