(Sesto Potere) – Roma – 5 ottobre 2022 – Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato dell’1,5% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti del 4,1%. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari al 9,3%, in diminuzione di 2,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. A fronte di un’aumento dell’1,5% del deflatore implicito dei consumi finali delle famiglie, il potere d’acquisto delle famiglie è lievemente diminuito rispetto al trimestre precedente (-0,1%).

A fornire i dati – oggi – è l’Istat.

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In particolare, nel secondo trimestre dell’anno, il potere d’acquisto delle famiglie ha registrato una flessione lieve nonostante l’impatto negativo dell’aumento dei prezzi. Il tasso di risparmio delle famiglie è diminuito di 2,3 punti percentuali attestandosi tuttavia ancora su livelli più alti rispetto al periodo pre-pandemico.

E il Codacons, commentando i dati Istat, sottolinea che, in buona sostanza, le famiglie italiane “sono costrette a intaccare i propri risparmi per affrontare il caro-prezzi e riuscire a fare acquisti.”

“I numeri dell’Istat evidenziano come gli italiani abbiano ridotto la propensione al risparmio (-2,3%) per colmare la perdita di potere d’acquisto determinata dall’aumento dei prezzi al dettaglio – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – Dati che tuttavia sono destinati a scontrarsi con il nuovo quadro degli ultimi mesi del 2022, caratterizzato da una inflazione alle stelle e da fortissimi rialzi delle bollette di luce e gas”.

“Questo significa che rispetto al secondo trimestre, consumi, potere d’acquisto e ricchezza delle famiglie crolleranno negli ultimi mesi del 2022, con effetti economici e sociali enormi – prosegue Rienzi – Una emergenza che il prossimo Governo dovrà affrontare abbandonando la fallimentare strada dei bonus a pioggia e ricorrendo a misure strutturali in grado di abbattere prezzi e tariffe in modo stabile e duraturo”-