(Sesto Potere) – Roma – 3 giugno 2022 – Secondo le stime preliminari elaborate dall’Istat , nel mese di maggio 2022 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività, al lordo dei tabacchi, registra un aumento dello 0,9% su base mensile e del 6,9% su base annua (da +6,0% del mese precedente).
L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale, dopo il rallentamento di aprile, si deve principalmente al cosiddetto ‘caro energia’ : dai prezzi dei Beni energetici (la cui crescita passa da +39,5% di aprile a +42,2%) e in particolare degli Energetici non regolamentati (da +29,8% a +32,4%) e dei prezzi degli Energetici regolamentati con la crescita stabile a +64,3%.

Il rialzo dell’inflazione al 6,9% a maggio rappresenta per il Codacons una “tragedia” e avrà effetti pesantissimi non solo sulle tasche degli italiani, ma anche sull’economia nazionale. Con l’associazione dei consumatori che stima una maggiore spesa fino a +2.753 euro annui a famiglia a causa della fiammata dei prezzi.
“Le nostre peggiori previsioni trovano purtroppo conferma nei dati Istat – spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi – L’inflazione al 6,9%, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, si traduce in una stangata da +2.120 euro annui per la famiglia “tipo”, e addirittura +2.753 euro annui per un nucleo con due figli”.
“Il caro-carburante e i rialzi delle bollette energetiche continuano a spingere al rialzo i prezzi al dettaglio in tutti i settori, ma sul tasso di inflazione di maggio pesano anche vere e proprie speculazioni legate alla guerra in Ucraina – denuncia ancora Rienzi – Sull’andamento dei prezzi attendiamo ora l’esito delle indagini aperte da Antitrust e dalle Procure di tutta Italia grazie agli esposti presentati dal Codacons e, se sarà accertato che l’aumento dei listini è stato determinato da fenomeni speculativi, avvieremo una maxi-class action contro i responsabili, per conto di milioni di famiglie e imprese”.