(Sesto Potere) – Bologna – 24 febbraio – Come evidenziato nel focus territoriale del 23° report Confartigianato, nell’ultimo anno i reati informatici in Emilia-Romagna sono cresciuti del 12,8%, dinamica a doppia cifra che risulta però inferiore a quella nazionale del +18,4%.
Tra le province i reati informatici registrano una crescita più sostenuta a Rimini (+25,7%), Ferrara (+23%) e Forlì-Cesena (+20,3%).
L’incidenza del fenomeno è pari a 49 denunce ogni 10 mila abitanti, inferiore anche in tal caso al dato medio nazionale (54).
Il fenomeno mostra maggiore intensità rispetto alla media regionale a Ferrara (63 denunce ogni 10 mila abitanti), Bologna (58), Rimini (56) e Parma (55).
Secondo la rilevazione tematica di Eurobarometro della Commissione europea in Italia la quota di micro, piccole e medie imprese che nell’ultimo anno ha fronteggiato almeno un attacco informatico è del 37%, superiore di 9 punti percentuali rispetto al 28% della media Ue.
Come investono le imprese nelle province emiliano-romagnole?
Nella nostra regione, come riporta il bollettino annuale dell’indagine Excelsior di Unioncamere- ANPAL, nel 2022 il 35,7% delle MPI emiliano-romagnole investono in cyber sicurezza, con una crescita di 5,9 punti percentuali rispetto al periodo 2017-2021 (29,8%).
A livello provinciale tale quota risulta essere più elevata per Bologna e Parma (entrambe con 39,3%).