(Sesto Potere) – Cesena – 4 aprile 2022 – Lo scoppio della guerra in Ucraina ha accelerato la crisi energetica iniziata nel 2021, generando segnali recessivi che influenzano negativamente anche nel Cesenate e nel territorio provinciale la competitività delle imprese e compromettono i buoni risultati conseguiti nel 2021, come nel caso delle esportazioni.

“In particolare – mette in luce il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena (Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza, Marcello Grassi, nella foto in alto)– , nei settori a maggior concentrazione di micro e piccole imprese – alimentari, moda, mobili, legno, metalli e altre manifatture, quali soprattutto gioielleria ed occhialeria – l’export lo scorso anno è salito raggiungendo il massimo storico del 7,9% del Pil. Nonostante il pesante ritardo della moda, le esportazioni in questi settori recuperano completamente la crisi causata dalla pandemia, superando del 4,2% i livelli del 2019. L’analisi delle vendite all’estero di questo rilevante cluster della manifattura italiana è proposta in un report di dall’Ufficio Studi di Confartigianato intitolato ‘Made in Italy nei settori di mpi, tra pandemia e guerra in Ucraina’ “.

“Il report di Confartigianato evidenzia che l’Italia è il terzo fornitore europeo di prodotti nei settori di mai  nei mercati di Russia e Ucraina – afferma il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena – , per salire al primo posto per i prodotti della moda, mobili e gioielleria. In questi ultimi due settori il report propone due focus sul made in Italy nei mercati coinvolti dalla guerra. Inoltre, viene registrato che nel 2021 ammontano a 2,2 miliardi di euro le esportazioni dei beni di lusso oggetto di sanzioni Ue contro la Russia. La guerra ha amplificato gli effetti negativi di alcune criticità manifestate nel corso del 2021 e che stavano compromettendo la ripresa della manifattura: la scarsità di materiali, l’allungamento dei tempi di consegna, l’aumento dei prezzi delle commodities e del costo del nolo di container, a cui si è affiancato il rallentamento dell’import cinese”.

“Si tratta di problematiche che investono anche le imprese cesenati di questi settori. La performance positiva è diffusa tra i settori – aggiunge il Gruppo di Presidenza di Confartigianato Cesena  ad eccezione della moda che registra un calo dell’export del 4,4% rispetto ai livelli pre-pandemia, una riduzione che si rinviene anche nelle imprese del nostro territorio. Tra i principali settori di micro e piccole imprese superano i livelli pre-crisi l’alimentare con il +15,2%, i mobili con il +8,3%, i metalli con il +7,8%, le altre manifatture con il +7,6% e il legno con il +6,6%. Sono invece sotto i livelli di due anni prima il tessile con -5,1%, la pelle (prevalentemente calzature e borse) con -5,0% e l’abbigliamento con -3,5%”.