(Sesto Potere) – Forlì – 25 febbraio 2022 – Cgil, Cisl e Uil Romagna ribadiscono l’appello per una de-escalation della crisi Russia/Ucraina e la necessità della costruzione di una soluzione politica e negoziata che porti alla pace e tolga dal campo ipotesi e futuri rischi di un intervento armato.

 “È necessaria un’iniziativa di neutralità attiva da parte delle istituzioni dell’Ue e degli Stati membri per ridurre la tensione e promuovere un accordo politico tra tutte le parti di fronte alla crisi aperta in Ucraina. Abbiamo assistito – affermano i sindacati – a una preoccupante escalation di tensione tra Russia e Ucraina, con gli Stati Uniti e la Nato coinvolti nel possibile conflitto. Il silenzio delle Nazioni Unite e l’incapacità oggi dell’Ue di svolgere il ruolo di mediatore affidabile e autorevole, trattandosi di una crisi alle porte dell’Europa, sono segnali altrettanto preoccupanti e inaccettabili”.

“Le conseguenze di un conflitto armato, che oggi nessun osservatore si sente di escludere, sarebbero gravissime per le popolazioni civili e per le possibili implicazioni che potrebbero coinvolgere l’intero continente europeo ed estendersi globalmente. Confermando il diritto di ogni Paese al rispetto e all’inviolabilità delle sue frontiere, si ribadisce che il ricorso alla violenza ha storicamente sempre generato sofferenza e quindi nuove ragioni per altri conflitti. In questo clima di riarmo esasperato – proseguono Cgil, Cisl e Uil – i protagonisti sembrano voler affermare la propria supremazia piuttosto che ricercare un accordo strategico che garantisca la pace futura. Per evitare questo rischio, ogni Paese e ogni istituzione internazionale ha il dovere di agire.

“Chiediamo a tutti gli stati membri dell’Ue, alle istituzioni europee, ai nostri vicini in Europa e alle altre parti interessate di prendere iniziative urgenti e significative, da una posizione di neutralità attiva, per ottenere un’immediata de-escalation della tensione e iniziare la ricerca di un accordo politico negoziato nel rispetto della sicurezza e dei diritti di tutte le popolazioni coinvolte, chiarendo la loro indisponibilità a sostenere interventi militari – concludono i sindacati – Chiediamo in particolare alle Nazioni Unite di svolgere il loro fondamentale ruolo di mediatore e di garante del diritto internazionale, riconducendo il confronto alla via politica e diplomatica, unica strada possibile”.

Sono stati previsti diversi presidi in Romagna per dire stop a alla guerra in Ucraina con l’adesione di decine di associazioni:

  • 25 febbraio ore 18:00 Forlì Piazza Ordelaffi davanti alla Prefettura
  • 28 febbraio alle 18:00 Ravenna Piazza del Popolo
  • 1 marzo ore ore 18:00 Cesena Giardini Savelli.
  • E il 26 febbraio ore 10:30 Roma Piazza Santi Apostoli, manifestazione nazionale.