(Sesto Potere) – Forlì – 9 marzo 2022 – Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giovanni Amadori (nella foto in alto) che ricorda il padre, il professor Dino Amadori, direttore scientifico emerito dell’Irst Irccs e presidente dell’Istituto Oncologico Romagnolo, scomparso il 23 febbraio del 2020, e citato ieri dal sindaco di Forlì, Zattini, nel corso dell’inaugurazione della Prevenzione Oncologica dell’Ospedale Morgagni – Pierantoni di Forlì.
“Con orgoglio e forte ed immutato sentimento e riconoscenza verso mio padre non posso esimermi dal porgere un pubblico ringraziamento al Sindaco Gian Luca Zattini. Il nostro Sindaco non perde occasione per consegnare a mio padre il dovuto riconoscimento di quanto ci ha lasciato nel corso della sua vita interamente dedicata alla ricerca oncologica e cura del malato. Anche ieri il Sindaco ha ricordato l’impegno di mio padre nel corso della inaugurazione della “Prevenzione Oncologica dell’Ospedale Morgagni – Pierantoni”. Mio padre ha sempre anteposto le necessità dei propri pazienti alla propria vita privata e professionale e confesso che solo da quando il tragico evento del 23 febbraio 2020 mi ha separato fisicamente da lui comprendo ed accetto i tanti momenti che tale sua mission lo ha tenuto spesso lontano da un legame necessario padre / figlio”: scrive Giovanni Amadori.

“Il legame empatico che lo univa alla sua seconda famiglia di pazienti mi viene quotidianamente ricordata da tanti di loro. Mi auguro che chi ha ricevuto i suoi insegnamenti porterà a compimento il progetto che mio padre ha sempre avuto chiaro in mente: quello di realizzare un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico della Romagna del quale potessero poi far parte diverse sedi quali quella attuale di Meldola e poi Forlì, Cesena, Rimini e Ravenna. E, ciò, sotto un’unica gestione, di un unico Istituto di Ricovero e Cura a carattere Nazionale Scientifico (IRS) che permettesse a tutte le realtà che ne faranno parte di poter fregiarsi di tale titolo IRS: una rete che copra ogni esigenza della cura della ricerca e dell’assistenza e prendersi carico dei malati di cancro: l’ASL Romagna – in quanto azienda unica di tutto il nostro territorio – in tutto ciò avrà un ruolo fondamentale. Se ciò fosse realizzato l’Europa potrebbe riconoscere a questo sistema un ruolo di ricerca a livello europeo): io non sono cero un “addetto ai lavori” ma questo e ciò di cui mio padre mi parlava e che avrebbe voluto e certamente potuto realizzare”: spiega Giovanni Amadori.
“Per quanto mi riguarda mi impegnerò in prima persona per portare avanti e dare risalto al presupposto necessario di ogni suo traguardo scientifico: la ricerca (che per mio padre è una sorta di gara a “staffetta” negli obbiettivi sempre nuovi e nella quale ogni singolo “concorrente” si deve porre senza soluzione di continuità in un lavoro di squadra) e il volontariato, anima e cuore pulsante di ogni iniziativa in campo non solo scientifico”: conclude il figlio di Dino Amadori.