(Sesto Potere) – Roma – 17 marzo 2022 – L’Area Studi Mediobanca ha presentato oggi la nuova edizione dell’Osservatorio sulla GDO italiana e internazionale a prevalenza alimentare che aggrega i dati economici e finanziari di 116 aziende nazionali e 30 maggiori player internazionali per il periodo 2016-2020. Per l’Italia la copertura è stimata pari al 96% del mercato. Lo studio comprende un focus sulla sostenibilità della GDO in Italia e all’estero.

Il 2021 e oltre

I dati preliminari dei grandi retailer internazionali quotati indicano vendite nel 2021 in aumento del 3,6%, con effetti molto positivi sui margini industriali (+13,1%) e sul risultato netto (+16,3%); non si arresta l’esplosione del canale on-line (+50% circa) che tocca l’8% del fatturato complessivo (in Italia si ferma sotto il 3%). Il 2022 della Distribuzione Moderna in Italia, dopo la pausa del 2021 (-0,1% sul 2020), dovrebbe avanzare dell’1,3%. Continua la crisi delle grandi superfici: gli ipermercati perdono quota passando dal 32,6% del mercato nel 2007 al 26,5% del 2021, incalzati dai discount (21,7%) più che raddoppiati dal 2007 (9,5%) e attesi al 24,6% nel 2023, con performance in termini di vendite per mq sempre più vicine a quelle dei supermercati (6.070 euro per mq vs 6.240 nel 2020) che restano i veri dominatori del mercato (43,1% del mercato nel 2021).

I dati preliminari dei grandi retailer

Nel 2021 la concentrazione del mercato italiano è stabile: la market share dei primi cinque retailer è pari al 57,6%, restando al di sopra di quella della Spagna (56,4%), ma lontana da Francia (78,6%), Gran Bretagna (75%) e Germania (73,4%). Nel 2021 Conad detiene la maggiore quota di mercato con il 15%, seguita da Selex al 14,5% e dalle Coop al 12,3%. Nel 2011 le Coop erano il primo gruppo con il 15,3%, seguite da Conad al 10,6% e da Selex all’8,1%.

Le curiosità nei conti dei singoli operatori

MD è campione di crescita delle vendite tra il 2016 e il 2020: +10,7% medio annuo, seguita da Crai (+9,2%) e Lidl Italia (+8,4%). Seguono il discount Eurospin (+7,8%), Agorà (+7,6%) e Conad (+6,5%). Nell’ultimo anno è Crai a realizzare la migliore performance (+15,9%), davanti a MD (+14,5%), Conad (+12,4%) e D.lt (+12,2%). In termini di redditività del capitale investito (Roi) primeggia MD (22,7%), seguita da Eurospin (20,2%), Crai al 13,7%, Lidl Italia al 13,4% e Agorà al 12,3%. Tutti i restanti operatori sono sotto la doppia cifra, capeggiati da Selex al 9,5%. Esselunga si conferma regina di utili cumulati tra il 2016 e il 2020: 1.212 milioni, a poca distanza da Eurospin a 1.137 milioni, VéGé a 995 milioni, Selex a 962 milioni e Conad a 945 milioni. Carrefour ha cumulato perdite per 604 milioni, Coop per 460 milioni. Coop Alleanza 3.0 è la maggiore cooperativa italiana con vendite nel 2020 pari a 4.046 milioni, seguita PAC 2000 A (Gruppo Conad) a 3.654 milioni e Conad Nord Ovest a 2.605 milioni che precede Unicoop Firenze a 2.329 milioni. Il prestito soci del sistema Coop appare in costante declino dai 10,7 miliardi del 2015 agli 8 miliardi del 2020 (stabile rispetto al 2019). Negli ultimi 5 anni le Coop hanno realizzato proventi finanziari netti per 854 milioni e subìto svalutazioni finanziarie per 791 milioni.

I “campioni nascosti” per crescita e redditività

Le aziende della Distribuzione Organizzata con fatturato superiore a 500 milioni sono ventitrè, dalla Finbre (Maxi Dì) con 2.371 milioni, alla Poli con 518 milioni. Alcune hanno segnato nel 2020 performance rilevanti in termini di Roi: Italmark (Italbrix) al 33,3%, Gruppo Arena al 24,5%, Multicedi al 23,6%; Italmark (Italbrix) ha realizzato anche il maggior incremento di fatturato nel 2020 (+23,5%) seguita da Verofin (Tigros) in crescita del +22% e Gruppo Arena del +21,2%.

I maggiori operatori internazionali

Nel 2020 i maggiori retailer internazionali hanno registrato un fatturato che oscilla tra i €453 miliardi di WalMart e i €17 miliardi della russa PJSC Magnit. Tali operatori fatturano il 17% del loro giro d’affari in punti vendita all’estero: la maggiore proiezione internazionale è dell’olandese Ahold Delhaize (79%), seguita dalla Jeronimo Martins che vende soprattutto in Polonia (75,5%) e dalle francesi Carrefour (51,7%) e Auchan (47,3%). Il panel internazionale esprime un Roi medio nel 2020 pari al 9,4%, in aumento rispetto all’8,8% del 2019 ma in calo rispetto al valore medio 2016-2018 (9,8%).

La classifica per Roi comprensiva dei retailer internazionali e di quelli italiani vede alternarsi nelle prime cinque posizioni società statunitensi e discount italiani: al primo posto la statunitense Publix S. Markets (22,9%), seguita dall’italiana MD (22,7%), dall’altra statunitense Target (21,9%), dall’italiana Eurospin (20,2%) e per finire ancora dalla statunitense
Dollar General (17,6%). La Lidl Italia segna un Roi (13,4%) superiore a quello della casa madre tedesca Lidl Stiftung (11%). Due gli operatori russi, entrambi con Roi attorno al 12%. Esselunga detiene il primato internazionale quanto a vendite per metro quadro nei confini nazionali: con €15.300 precede le britanniche J Sainsbury con €14.000 e Wm Morrison a €11.300 e le due australiane Woolworths (€11.300) e Coles (€11.000).