(Sesto Potere) – Roma, 9 febbraio. “Poco meno di 50.000 euro in più. Questa la differenza di una bolletta per la fornitura del gas di una piscina di Ravenna a distanza di un solo anno. Il periodo è il medesimo (1-31 dicembre 2020 l’una, l’altra 1-31 dicembre 2021), il consumo di poco maggiore, mentre l’importo della bolletta arrivata in questi giorni è stratosferico, 64.372 euro contro i 14. 085 di un anno fa. Impossibile andare avanti per strutture che stanno soffrendo da due anni per chiusure, restrizioni e costose quanto impegnative prescrizioni per poter funzionare pur a basso regime. La protesta inscenata dai gestori degli impianti, sia in Romagna che a livello nazionale, è più che legittima. Perdite di fatturato in media del 60 per cento, come si legge nelle loro dichiarazioni, unite ai rincari dei costi in media di 120 mila euro per struttura rischiano concretamente di far chiudere impianti fondamentali per l’attività sportiva, il benessere fisico e lo svago di persone di ogni età, lasciando senza lavoro migliaia di persone. Abbiamo detto e ripetuto che contestualmente alla emergenza sanitaria si sarebbero dovute affrontare, con la stessa attenzione, le ricadute sull’economia reale. Così non è stato e ne dovremo tutti pagare un prezzo altissimo. Ora bisogna affrontare da un lato il caro bollette aiutando imprese e famiglie, ma contemporaneamente mettere a punto un piano energia che superi le miopi politiche che ereditiamo dal passato. Noi siamo pronti”: così in una nota il parlamentare della Lega Jacopo Morrone (nella foto in alto).

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