(Sesto Potere) – Forlì – 30 luglio 2022 – “Nel primo giorno del 6° mese dall’inizio dell’Operazione militare speciale della Federazione Russa in Ucraina, comunico che in data 24 febbraio, da uomo libero quale sono, ma non senza sofferenza, ho considerato terminato il mio percorso politico in Fratelli d’Italia. Le motivazioni sono esclusivamente di natura politica, per la precisione di politica interna prima ancora che di politica estera”: questo l’incipit di un lungo post che Giovanni De Capua (nella foto in alto) ha pubblicato nella sua pagina Facebook il 25 luglio scorso, richiamandosi a motivazioni “esclusivamente di natura politica” e per la precisione “di politica interna prima ancora che di politica estera”.
“Le motivazioni di natura politica sono innumerevoli e si potrebbe scrivere un’enciclopedia”: afferma De Capua, nel suo post pubblicato nella pagina social (https://www.facebook.com/100034295143373/posts/761574378329060/?d=n) a cui rimandiamo per meglio comprendere le ragioni – comunque da mettere in relazione alle tante decisioni prese dalla leader del partito Giorgia Meloni – che lo hanno spinto a questa scelta.
L’abbandono di Giovanni De Capua si somma a quello di Andrea Caputo, (nella foto a lato) , ex Commissario di Gioventù Nazionale di Forlì – Cesena, “mio amico, fratello e consimile”: spiega lo stesso De Capua che prevede “molti altri se ne andranno dopo di me”.

De Capua lascia non senza dimenticare i suoi “rapporti di fraterna amicizia con i consimili ancora appartenenti alla Comunità Militante di Fratelli d’Italia, a partire dal Direttivo del Circolo Forlivese Caterina Sforza e dal Suo Presidente Marco Catalano, rapporti che resteranno immutati”.
De Capua rivolge un pubblico ringraziamento a quanti “vivi o morti, Maestri politici e di vita, hanno creduto in me” ed in particolare a Giovanni Fontana Elliott, Luigi Fratesi, Vittorio Dall’Amore e Roberto Petri , e mi scuso con quanti non più facenti parte di tale Comunità, per motivi partitici e non ideali, sono entrato in conflitto.”
De Capua rivolge a tutti “giovani e vecchi” l’invito a: “non restare legati ad un simbolo, ma all’Idea”, lanciando loro l’incitamento a battersi sempre “contro tutti i nemici della Patria di dentro e di fuori, consapevoli che la Storia è sempre stata scritta da un manipolo di uomini determinati e pronti a tutto”.
“Io non ho ambizioni politiche personali, ma ho solo un sogno. Sogno che la mia Patria, l’Italia, riconquisti piena sovranità politica, economica e militare e cessi per sempre di essere una colonia di altri Stati, uno sopra tutti gli U.S.A., sogno che la mia Patria torni ad adempiere alla Sua missione storica, di proiezione culturale e geopolitica Mediterranea ed Universale ben prima che Europea. Tutte le persone hanno degli obblighi in ragione del proprio stato civile e religioso. I miei derivano da tre giuramenti fatti: a me stesso in ragione del mio cognome, alla Bandiera Italiana in ragione del servizio militare ed a Dio in ragione del Sacramento della Cresima… un amico a cui sono molto legato e che mi vuole bene ha cercato di dissuadermi dal compiere tale passo dicendomi che le persone come me, pur rare, sono sempre esistite nella Storia, ma di solito finivano al rogo. Se questo è il mio destino andrò incontro ad esso con virile fatalismo, ma non verrò meno ai miei obblighi”: il pensiero di Giovanni de Capua.