(Sesto Potere) – Forlimpopoli- 8 agosto – “La cucina deve essere raccontata con rispetto e con verosimiglianza”. Parola di Pupi Avati che, sotto le stelle di agosto, ha stretto fra le mani il Premio Artusi ricevuto a Forlimpopoli.

La cerimonia di consegna del riconoscimento, assegnato dal Comune di Forlimpopoli su indicazione del Comitato Scientifico di Casa Artusi, è andata in scena nella serata del 4 agosto, compleanno del grande Pellegrino.

E lungi dalle rigidità del protocollo, si è trasformata in un incontro sincero e coinvolgente.

Sul palco di piazza Fratti, davanti a una platea gremita, sono saliti insieme al cineasta bolognese l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi, la sindaca di Forlimpopoli Milena Garavini, la presidente di Casa Artusi Laila Tentoni, il responsabile dell’Emilia – Romagna Film Commission Fabio Abagnato; maestro di cerimonia l’assessore alla Cultura del Comune di Forlimpopoli Paolo Rambelli.

“Da tempo inseguivamo il maestro Avati per assegnargli questo riconoscimento – ha sottolineato la sindaca Garavini – perché lo riteniamo interprete perfetto dell’insegnamento artusiano, secondo il quale il cibo non è solo un nutrimento del corpo, ma anche dell’anima”.

E Pupi Avati non si è sottratto all’invito di raccontare il suo rapporto con Artusi (“Per poco non ho fatto in tempo a incontrarlo” scherza), aprendo il suo cassetto dei ricordi con generosità: la grande cucina di via San Vitale dove sua madre preparava le tagliatelle e lo zucchero caramellato sul tavolo di marmo; la pentola del brodo che a volte veniva usata anche per la crema; le granite fatte con la neve; e soprattutto il manuale artusiano gelosamente custodito in uno stipo della credenza e consultato come ‘testo sacro’ nei casi di diatribe per la preparazione di una ricetta. “Era uno dei due grandi libri presenti a casa mia – ha ricordato il maestro – insieme ai ‘Promessi sposi’”.

Dalla vita allo schermo, Avati testimonia anche nei suoi film il valore che attribuisce al cibo e alla tavola. Un valore che ben si è colto nel documentario “Pupi Avati, la Tavola Racconta”, proiettato subito dopo la premiazione. Firmato da Adriano Pintaldi, il documentario è stato sostenuto da Film Commission, APT Servizi e Assessorato Agricoltura della Regione Emilia-Romagna, e racconta attraverso le sequenze dei suoi film, l’importanza che questo Maestro del Cinema italiano riserva alla ritualità della tavola vista come momento di aggregazione e catarsi.

Conclusione perfetta per la sontuosa festa di compleanno di Artusi organizzata dal Comune di Forlimpopoli, che era iniziata con la “Cena con Tramonto DiVino”, allestita in piazza Garibaldi.