(Sesto Potere) – Forlì – 25 febbraio 2023 – Iniziativa pubblica a Forlì a un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Nel tardo pomeriggio, sotto il campanile di San Mercuriale, in piazza Saffi, s’è svolta una manifestazione promossa dalle associazioni  Liberi oltre le illusioni,  People for Ukraine ed il sostegno dai Radicali di Forlì, per “tenere alta l’attenzione sul conflitto”, sostenere “l’eroica resistenza del popolo ucraino contro la barbara e criminale invasione militare russa”,

per chiedere l’incriminazione di Putin al Tribunale Internazionale dell’Aja per crimini di guerra e ribadire che “la difesa con le armi dei confini dell’Ucraina si erge a baluardo di tutte le libertà, di ogni democrazia, dei popoli europei contro la tirannia e la violenza di chi vorrebbe imporre con la forza un disegno egemonico, imperialista seminando morti e distruzione”.

A portato vicinanza umana, solidarietà civile ed i saluti della città di Forlì il sindaco Gian Luca Zattini, hanno preso la parola anche Massimo Viroli, coordinatore provinciale dei Seniores di Forza Italia, e Andrea Ansalone, dei Radicali Italiani.

Sono intervenuti – tra gli altri – Shchukin Dmytro, di People for Ukraine, e Milad Talakoob di   Liberi oltre le illusioni, l’associazione che venerdì 24 febbraio e sabato 25 febbraio ha organizzato  sit-in di solidarietà in oltre 100 città italiane a sostegno dell’Ucraina, mobilitando oltre duemila volontari in tutto il nostro Paese per organizzare incontri pubblici per dar voce alle testimonianze degli Ucraini accolti in Italia e promuovere anche approfondimenti con esperti di diversa formazione per aiutare l’opinione pubblica a comprendere i fatti e i retroscena di questo anno di guerra.

Per chiedersi cosa sia opportuno fare affinché libertà e la democrazia trionfino e sventare l’attacco imperialista in corso il messaggio ricorrente in tutti questi sit-in – come oggi a Forlì – è che è “sbagliato invocare la parola ‘pace’ adesso, con l’aggressione in atto, che in questo caso significherebbe ‘resa’. Sbagliato interrompere l’invio di armi dell’Occidente al popolo Ucraino: vorrebbe dire privarlo del diritto sacrosanto alla difesa, abbandonare le loro terre all’aggressione armata, ai bombardamenti, all’invasione, ai crimini di guerra…”.

Negli interventi di oggi pomeriggio a Forlì più di tutti ha fatto eco un concetto: “Vladimir Putin con l’aggressione militare in atto ha dato prova di avere mire espansionistiche e di voler ridisegnare i confini della Russia a proprio piacimento e a qualsiasi costo. E se dovesse vincere, dopo l’Ucraina, quale sarebbe il prossimo Paese nel suo mirino?”.

Unanime il convincimento dei presenti – centinaia di persone oggi in piazza Saffi – che “la valorosa e appassionata resistenza che le ucraine e gli ucraini gli hanno opposto sia da sostenere fino all’ultimo, perché le sorti dell’Ucraina ci riguardano tutti: perché la Russia di Putin sta facendo una guerra allo Stato di diritto, alla democrazia, alla libertà dell’Occidente. Sta facendo una guerra a tutti noi”, consapevoli tutti “delle atroci conseguenze che una sconfitta di questo popolo comporterebbe per l’intera l’Europa”.

Applausi, lacrime di commozione e canzoni – risuonate fino al tardo pomeriggio in piazza Saffi e cantate in coro dai presenti, l’inno a resistere ed a combattere fino alla vittoria. Sono state accese candele in memoria dei caduti.

E a conclusione della manifestazione – quando le prime ombre della sera sono calate in piazza Saffi – sono stati liberati in cielo palloncini con i due colori della bandiera nazionale:  il blu e il giallo.