(Sesto Potere) – Forlì – 23 agosto 2022 – Le associazioni ambientaliste del TAAF – Tavolo associazioni ambientaliste forlivesi e parte dei cittadini del quartiere Cava rivolgono all’Amministrazione Comunale di Forlì un appello affinché venga riconsiderato il progetto di abbattere 50 alberi nel centro sportivo del Quartiere Cava per costruire una piscina. Si chiede uno “stop” vista la situazione grave della siccità ed anche alla luce dei cambiamenti climatici, nel rispetto del “consumo di suolo integro”, e si propone, piuttosto, che vengano attuate piantumazioni di nuovi alberi, che dovranno poi essere mantenuti e annaffiati “e non abbandonati a se stessi e fatti seccare”.

“La siccità sempre più grave sta facendo soffrire non solo l’agricoltura ma anche il nostro patrimonio verde in città. Girando per le vie e nei parchi si notano ovunque piante in sofferenza o addirittura secche. In questa situazione che non è emergenziale perché, come ci dicono vari Enti (IPCC, CNR, ISPRA) e molti esperti, la siccità ci accompagnerà anche nei prossimi anni, apprendiamo dalla stampa che nel centro sportivo del Quartiere Cava si abbatteranno 50 alberi per costruire una piscina. Il coordinatore del Quartiere ci ha detto che: “la maggior parte di questi alberi è secca o in pessime condizioni” e che sarebbero “poche” le piante sane da abbattere. Resta il fatto che, in queste condizioni di siccità, l’ulteriore uso di acqua potabile ed il consumo di suolo per costruire una piscina, con tutte le strutture annesse, appare come uno spregio al buon senso ed alle indicazioni nazionali ed europee. Uno sperpero di denaro pubblico!”: scrive il Tavolo associazioni ambientaliste forlivesi in una nota.

Quanto alla proposta delle stesse associazioni ambientaliste di attuare nuove piantumazioni di altri alberi il Taaf ricorda che: “per annaffiare esistono strumenti idonei come il recupero delle acque reflue depurate e sistemi di irrigazione a goccia. Soluzioni analoghe, peraltro già adottate in vari Comuni della Regione (Reggio Emilia, Bologna, Rimini) con progetti proposti e attuati anche da Hera, in linea con le indicazioni europee”.

“Queste alternative – conclude il Taaf – possono salvare il nostro patrimonio verde e rendere la città più resiliente nei confronti di un clima che potrebbe riservarci nel prossimo futuro dolorose sorprese”.