(Sesto Potere) – Forlì – 5 maggio 2023 – “L’irrefrenabile fantasia con cui si maneggia a Forlì la cultura mostra una amministrazione che una ne inventa e cento ne propone. Ciò che manca alla caleidoscopica inventiva comunale sono però solide basi culturali, la capacità di distinguere fra le idee avventate, prive di fondamento, con le reali esigenze di conservazione e tutela dello straordinario patrimonio culturale forlivese. L’importante sembra essere l’annuncio continuo e dar fiato alle trombe, non la sostanza”: lo scrivono in una nota Maria Grazia Creta (foto in alto) e Alessandro Ronchi (foto a lato), di Europa Verde Forlì-Cesena.

Alessandro Ronchi

“Si inventano acronimi: il “Mars” che ricorda la barretta di cioccolato e caramello, “SAN”, che sembra voler ammiccare al mondo cattolico, per arrivare all’apoteosi del “Miglio Bianco” che a dire della Amministrazione costituirebbe un esempio straordinario di architettura razionalista. Quale miglio? I circa settecento metri che dividono la stazione dal monumento alla vittoria? Non si parli nemmeno di razionalismo, visto che anche il più somaro delle matricole di architettura saprebbe spiegare che in quei 700 metri c’è di tutto e che non sono razionaliste né la Stazione, né la scuola elementare De Amicis, né le abitazioni dei pubblici impiegati né l’ITI. La disomogeneità delle costruzioni e i modesti interventi di nuovo arredo della strada, neppure essa razionalista, squalificano ulteriormente quella parte della città”: criticano i due esponenti di Europa Verde Forlì-Cesena.

“Per non parlare delle recenti aggiunte: il quartiere di architettura sovietica nell’ex Mangelli, il terribile ginnasio sportivo, l’inclassificabile ultimo edificio residenziale della via per giungere all’apoteosi del palazzo dell’INPS, passando per l’abbattimento di tratti del muro di cinta della ex ditta Benini. A meno che tutto questo impegno sul viale non sia indirettamente collegato alla sua storia, che lo ha visto prima  denominato “Benito Mussolini ” e poi  “viale 28 ottobre”…”: aggiungono Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi.

“Vogliamo dare un consiglio alla Amministrazione : la abbozzi e si affidi a chi ha ben altre competenze e back ground culturale, a cominciare da quelle presenti in massa al convegno di ieri in sala Randi (il riferimento è all’incontro pubblico: “Le architetture del fascismo: valorizzazione critica di un patrimonio dissonante” promosso dal gruppo consiliare Forlì e co., ndr) dal quale purtroppo è scappato a gambe levate l’assessore quando si è iniziato a parlare delle cose forlivesi”: concludono Maria Grazia Creta e Alessandro Ronchi.