(Sesto Potere) – Forlì – 9 febbraio 2022 – Dopo la recente presa di posizione, nuovo intervento del deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami sulla questione del (mancato) rimpasto della giunta comunale di Forlì. Con un’uscita sui due principali quotidiani locali il parlamentare ricorda al sindaco Gian Luca Zattini che “il tempo è già scaduto” (citazione Resto del Carlino di Forlì) e che nonostante avesse avuto “rassicurazioni dirette da Zattini” sull’inserimento in squadra del proprio consigliere comunale Marco Catalano il sindaco “non parla direttamente più con noi da fine novembre” (citazione Corriere di Forlì).

Un filo del discorso che s’è spezzato e che porta lo stesso Bignami a chiarire le nuove posizioni che il gruppo composto da Emanuela Bassi, Damiano Bartolini e Catalano (nella foto in alto) dovrà (o dovrebbe: lo si vedrà col tempo) assumere nelle prossime sedute del consiglio comunale: “Noi oggi non votiamo più le delibere per partito preso” (citazione Resto del Carlino) come dire: il partito deciderà di volta in volta.
Annunciando il coordinatore regionale del partito di Giorgia Meloni che – dopo essersi interrogato sul “cambio di rotta” del sindaco (citazione Corriere di Forlì) – Zattini “può fare ciò che ritiene, ma non è che se oggi ci tiene fuori dalla sua giunta, tra due anni ci riprenderà in maggioranza” (citazione Resto del Carlino).
Una situazione che rende traballanti gli equilibri di maggioranza, tenendo conto che da novembre anche il gruppo Centrodestra per Forlì guidato da Davide Minutillo ha avviato una trattativa con Zattini per un posto in giunta e che a tutt’oggi ancora non si sblocca l’ impasse.
“Il sindaco non rispetta gli impegni”: avrebbe detto Galeazzo Bignami al Resto del Carlino riferito a FdI.
Lo scenario politicamente più catastrofico per il sindaco di Forlì Zattini è che in mancanza di un – per altro già da lui stesso annunciato – rimpasto di giunta si veda votare contro ogni delibera da almeno sei consiglieri comunali (FdI e Centrodestra per Forlì ), con il rischio di vedersi respingere sul filo di lana anche importanti provvedimenti amministrativi.
E prefigurando, oltretutto, per la prossima tornata amministrativa comunale, tra due anni, rapporti avvelenati tra gli stessi partiti che attualmente compongono la coalizione che lo sostiene e che dovranno o dovrebbero ri-sostenerlo in caso di ricandidatura.