(Sesto Potere) – Forlì – 16 maggio 2022 – “Sono sconcertanti gli attacchi subiti dall’assessore alla cultura del comune di Forlì, Valerio Melandri, al quale stamattina ho fatto arrivare la mia personale solidarietà. Attacchi che giungono soprattutto dallo schieramento di destra che lo sostiene, arrivando addirittura a chiederne le dimissioni (forse perchè ne vogliono prendere il posto, ma questa è un’altra storia). Motivo dello scandalo: la concessione di un patrocinio gratuito alla Festa della famiglia per “l’uguaglianza familiare”, a prescindere dalla loro composizione. È naturale che amministrazioni pubbliche concedano il patrocinio a iniziative che hanno un rilievo sociale, come nel caso specifico”: lo scrive in una nota il deputato forlivese di Italia Viva Marco Di Maio (nella foto in alto).

“Se fossi stato al posto di Melandri, da assessore alla Cultura, avrei concesso il patrocinio all’evento del Parco urbano. Un atto che, pur non comportando costi o oneri per la finanza pubblica, testimonia comunque attenzione per una sensibilità che accomuna molti. Concedendo il patrocinio, infatti, si lascia un segno: l’istituzione c’è, è presente, è dalla parte di chi organizza, partecipa e alimenta il dibattito pubblico. Ed è naturale, se non doveroso, che una Amministrazione come quella di Forlì faccia sentire la propria vicinanza anche a quei cittadini che sono convinti che non esista un solo modello di famiglia. Il Comune deve testimoniare vicinanza; deve stimolare, per quanto possibile, la dialettica è il confronto; deve garantire libertà di partecipazione a tutti i cittadini, a prescindere dalle loro convinzioni personali, purchè si muovano nella legalità e nel rispetto dei valori costituzionali”: aggiunge Di Maio.
“Ciò non significa annacquare i propri valori e convincimenti; al contrario, chi è convinto delle proprie idee non ha nulla da temere dal riconoscimento di quelle altrui. Comportarsi diversamente rappresenterebbe una discriminazione fuori dal tempo, tipica di chi si ostina a usare le famiglie come bandiera politica e terreno di scontro ideologico. Sono tempi duri per i liberali e per questo solidarizzo con l’assessore Melandri, che viene attaccato per aver praticato i valori propri della nostra democrazia e per essersi comportato come dovrebbe fare sempre un amministratore pubblico: rappresentare l’istituzione, prima ancora che se stesso. Perché le istituzioni repubblicane – anche se in tanti sembrano averlo dimenticato – sono di tutti e non di una parte”: conclude Marco Di Maio.