(Sesto Potere) – Forlì – 24 febbraio 2023 – La nomina dell’ex direttore generale dell’Aifa Nicola Magrini alla guida dell’Unità operativa Qualità e Governo Clinico dell’Ausl Romagna finirà sulla scrivania del Ministro della Sanità.
A depositare un’interrogazione parlamentare è Alice Buonguerrieri, deputato di Fratelli d’Italia, che con il documento chiede “di fare chiarezza sull’affidamento dell’incarico”.
Dagli approfondimenti di FdI, infatti, emergerebbe: “il ricorso a una procedura d’assunzione non consentita” e comunque “sconsigliata” dall’Anac, l’Autorità nazionale anti corruzione. Si chiede un approfondimento parlamentare proprio per accertare la regolarità dell’atto.
A presentare il documento sono stati oggi pomeriggio in conferenza stampa a Forlì il parlamentare e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Alice Buonguerrieri e Luca Bartolini, responsabile di Fratelli d’Italia per il comprensorio forlivese (i due nella foto in alto).
“Parliamo dell’incarico attribuito dal direttore generale Tiziano Carradori, uomo di fiducia del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, candidato alla segreteria del Pd – precisa Buonguerrieri – per un compenso annuo di 146.031,67 euro per cinque anni, con un impegno di spesa totale di € 730.159,35 euro a carico dei cittadini. E questo è stato fatto ricorrendo a una procedura straordinaria (art.15 septies del Dlgs 502/1992) non prevista per i dirigenti sanitari. Bonaccini, ormai proiettato alla politica nazionale e lontano dalle esigenze dei romagnoli, si permette di fare la pagella al Governo Meloni dando un 4 per i primi mesi di lavoro? Il governatore farebbe meglio a guardare nella sua Regione e controllare l’operato dei suoi uomini di fiducia”.
“Vediamo un’Ausl Romagna tanto sensibile ai desiderata del Pd, mentre non lo è alle richieste di 15 sindaci su 15 di un comprensorio – aggiunge Luca Bartolini – Ci riferiamo ovviamente all’eliminazione della Mike42 di Meldola: la decisione di cancellare la seconda automedica presente sul territorio forlivese, senza ascoltare nessuno, nemmeno i ‘propri’ sindaci, rende bene l’idea che il presidente Bonaccini ha della sanità in Emilia-Romagna. E stona come abbia iniziato a rivendicare risorse per la sanità dal governo solo ora che a Palazzo Chigi c’è Giorgia Meloni, mentre prima con la sinistra nella stanza dei bottoni non si è mai sentita la sua voce. Ma stona ancor di più che 730mila euro per l’assunzione di Magrini si trovano senza battere ciglio, mentre i fondi per ammodernare il pronto soccorso di Forlì non ci sono”.