(Sesto Potere) – Bologna – 20 settembre 2022 – Il tema della sicurezza “va affrontato tenendo in considerazione un duplice aspetto: innanzitutto educare alla realtà i nostri figli partendo dalla scuola fin dall’infanzia” e poi “sostenere le forze dell’ordine” che spesso sono bloccate dall’attività burocratica e sono comunque esposte a turni “estenuanti”. È questa la ricetta per affrontare l’impennata dei casi di violenza, in particolare contro le donne, che ha coinvolto la città di Bologna negli ultimi tempi, secondo  l’imprenditrice pianorese Naike Gruppioni, candidata del Terzo polo (Azione-Italia viva) alla Camera nel collegio uninominale di Bologna nel corso di un’intervista all’agenzia Dire.

Per Gruppioni, imprenditrice locale che per la prima volta si affaccia al mondo della politica, da una parte bisogna fare attività di prevenzione, partendo dalle scuole, inserendo “delle ore di educazione alla ‘realtà’: una sorta di educazione civica sui temi fondamentali come la violenza di genere, il rispetto, I social e tanti altri temi”.

Dall’altra, invece, è necessario mettere nelle giuste condizioni di intervenire le forze dell’ordine “per combattere la poca sicurezza che oggi purtroppo respiriamo nelle nostre città”, sottolinea Gruppioni alla Dire. Infatti, spiega la candidata del partito di Carlo Calenda, bisogna sostenerle e proprio su questo “mi sono confrontata con il sindacato Siulp, cercando di capire le loro necessità”. Da questo dialogo, è emerso che bisogna “distribuire meglio il lavoro all’interno dello stesso reparto, in quanto spesso e volentieri ci si occupa anche di attività burocratiche che potrebbero essere demandate o all’ente territoriale oppure a un sistema di digitalizzazione che potrebbe essere implementato per supportarli”, ad esempio nel caso di una persona che perde la patente.

Una necessità, secondo Gruppioni poiché le forze dell’ordine sono sempre “sotto organico” e sottoposte a turni “estenuanti” e a questo si aggiunge la stima “che nei prossimi tre anni andranno in pensione almeno 40.000 poliziotti”.

A tal proposito “deve essere snellito” anche l’iter per diventare poliziotto, “in quanto per diventarlo oggi ci si mette almeno tre anni”, e solo così “possiamo superare il problema organizzando le risorse e inserendo più poliziotti con un sistema più snello di reclutamento”, conclude la candidata bolognese di Azione nell’intervista all’agenzia Dire.