(Sesto Potere) – Rimini – 22 settembre 2022 – Oggi l’intervento di Andrea Gnassi dedicato al tema della scuola e dei diritti connessi a personale, insegnanti e studenti. “Scuola, cultura, sapere, conoscenza: sono i quattro pilastri su cui in Romagna costruiamo il futuro, perché sappiamo che chi non investe sulla scuola è destinato a regredire. Ed una politica che non parla di scuola, non sa parlare del domani. Qui lavoriamo da anni per azzerare le rette degli asili nido, per garantire pari opportunità a tutte le famiglie ed abbattere ogni forma di disuguaglianza. Ora serve una legge nazionale per le scuole dell’infanzia gratuite: anche questo è esportare il modello romagnolo a Roma”: afferma Gnassi, candidato del centrosinistra alla Camera dei deputati nell’uninominale.

“Mentre vediamo da destra proporre la leva militare, dalla nostra terra rilanciamo con l’insegnamento dell’inglese già dal nido, per farli crescere più aperti al mondo, con gli strumenti giusti che questa società richiede. A Rimini dal 2012 ad oggi abbiamo festeggiato ogni anno una scuola nuova. Edifici sicuri e a consumo energetico quasi zero, rinnovamento delle classi e laboratori all’avanguardia. E adesso con il Pnrr ci sono più di 10 milioni per quattro nuovi asili nido. Gli altri comuni della provincia non sono da meno: Santarcangelo, Misano, Cattolica, San Giovanni in Marignano, Poggio Torriana hanno in cantiere interventi strutturali ottenuti grazie a fondi ministeriali, europei e regionali”: aggiunge l’ex sindaco di Rimini.

“Qui sulla scuola – continua Gnassi – si investe, non si scherza. Per questo bisogna portare la retribuzione di insegnanti e personale scolastico agli standard europei, per sostenere chi rende vivo ogni giorno il nostro sistema educativo, che produce uguaglianza, diritti, cultura e bellezza: il meglio che l’Italia offre al mondo”.

“E se l’educazione è spazio del diritto, è assurdo che ad un bimbo che da 0 a 18 anni va a scuola in Italia e magari parla dialetto, sia negato di essere come tutti gli altri, di sentirsi italiano e romagnolo. È semplice: lo Ius Scholae diventi legge. È una questione di civiltà, di crescita economica e persino di qualità sociale dei nostri territori.”: conclude il candidato del Pd per la Camera sia nell’uninominale sia nel proporzionale come capolista.