(Sesto Potere) – Roma – 14 settembre – Si avvicina la Festa dei Nonni. Il 2 ottobre infatti è la ricorrenza ufficiale per questa celebrazione che negli anni è diventata sempre più importante. Ma quest’anno sarà sicuramente una Festa meno gioiosa degli anni passati.
In primo luogo, perché nell’ultimo anno sono morti tanti anziani a causa del Covid, più di 46.000, un numero spaventoso che ci fa riflettere su quanto duramente questa pandemia stia segnando la nostra comunità e in particolare i senior, i nipoti, i nuclei familiari.
In secondo luogo quest’anno la Festa dei Nonni sarà più amara, perché l’energia, il gas, le bollette, la guerra, le elezioni e l’instabilità hanno azzerato di fatto due mensilità di pensioni per far fronte a tutte queste incombenze.
Come faranno i nostri nonni di fronte ad aumenti così vertiginosi ad andare avanti?
Senior Italia FederAnziani fa appello a tutte le forze politiche ai partiti candidati alle elezioni del prossimo 25 settembre affinché trovino tutte le soluzioni adatte specialmente per i più fragili, sia nell’ambito della salute sia nell’ambito della pensione.

E solo per restare sul versante economico: i costi della crisi economica legata alla guerra in Ucraina che trascina le utenze a continue impennate, l’instabilità, gli aumenti incontrollati dei prezzi si stanno abbattendo sui più fragili e anziani in modo drammatico è stimabile nella cifra di ben due mensilità di pensione, che si sono letteralmente polverizzate dalle tasche dei nostri nonni.
E’ infatti di 12.471 euro l’importo netto medio annuale delle pensioni in Italia in base all’elaborazione del Centro Studi di Senior Italia FederAnziani sui dati Istat. Cifra che comprende anche la tredicesima e che suddivisa per 12 mensilità corrisponde a 1.039 euro.
In base ai dati ARERA (l’ Autorità di Regolazione per Energia Reti Ambiente) per una famiglia media italiana (ovvero consumo annuale gas 1.400 m³, energia elettrica 2.700 kWh), si prevede per il 2022 (sulla base dell’andamento attuale) un aumento della spesa annuale della bolletta per il gas di 888 euro e per l’energia elettrica di 672 euro, per un totale di 1.560 euro.
Ora, se a questa cifra aggiungiamo il complessivo aumento dei prezzi di prodotti e servizi nel nostro Paese, ci rendiamo conto come di fatto vengano a polverizzarsi almeno due mensilità di una pensione media.
Durante gli anni di pandemia i nonni in Italia hanno contribuito con oltre 38,2 miliardi ai bilanci delle famiglie. Senza tralasciare l’importanza del tempo trascorso con i propri nipoti, oltre che il sostegno economico fornito nell’acquisto di beni di ogni tipo. Basti pensare che durante gli anni di pandemia il 92,8% dei senior ha aiutato economicamente figli e nipoti, facendolo spesso (48%), qualche volta (34,7%) o raramente (10,1%), mentre solo il 7,2% non lo ha mai fatto.
E tra coloro che hanno aiutato la famiglia dei figli, il 41,8% ha trasferito mensilmente una cifra compresa tra i 100 e i 500 euro, l’8,2% una cifra compresa tra i 500 e i 1.000 euro, e il 7,3% addirittura ha contribuito mensilmente con oltre 1000 euro. Cifre che proiettate sulla popolazione dei senior conducono a un totale di circa 38,2 miliardi.
Con queste premesse, Senior Italia FederAnziani fa appello a tutte le forze politiche perché trovino le soluzioni per intervenire su questa situazione, arginare il Covid e le conseguenze della pandemia sul Sistema Sanitario e insieme contrastare la crisi economica per salvare i nonni e, con loro, le famiglie italiane.