(Sesto Potere) – Santa Sofia – 18 luglio 2022 – Su iniziativa del sindaco di Firenze Dario Nardella 1.000 sindaci di ogni schieramento e forza politica hanno sottoscritto un testo, una sorta di appello, una lettera aperta, che invita il presidente del consiglio Mario Draghi a desistere dall’intenzione di dimettersi definitivamente dall’incarico a Palazzo Chigi e lo invita a ad andare avanti.
All’iniziativa ha aderito anche il sindaco di Santa Sofia Daniele Valbonesi (del Pd) che rivendica il gesto nelle sue pagine social.
Qui sotto trovate la lettera aperta dei sindaci:

“I Sindaci non hanno questioni personali da salvaguardare, non lo fanno per questioni politiche ma pensano di interpretare le inquietudini e le preoccupazioni dei cittadini che protempore rappresentano.
Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza.
Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.
Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale.
Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio.
Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo.
Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni.
Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane.
Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.
Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia.”
E intanto Italia Viva ha lanciato una petizione on line (qui la pagina per la sottoscrizione) con cui si chiede a Mario Draghi “di tornare a Palazzo Chigi con un programma chiaro su pochi punti da comunicare in Parlamento, senza ulteriori trattative con le forze politiche di maggioranza e con un Governo di persone di sua stretta fiducia”, l’appello è chiaro: “Vogliamo che Draghi guidi l’Italia almeno fino alle elezioni del 2023” e lo hanno sottoscritto in 96.861.
Mercoledì 20 luglio sono attese le comunicazioni del premier Mario Draghi in Parlamento per l’attesa verifica di maggioranza e per capire se la volontà di dimettersi del presidente del consiglio sia più o meno irremovibile.
I presidenti del Senato Elisabetta Casellati e della Camera Roberto Fico hanno deciso il cronoprogramma: le comunicazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il successivo dibattito sulla fiducia con il voto partiranno dei partiti prenderanno il via da Palazzo Madama.