(Sesto Potere) – Cesena – 6 ottobre 2022 – “Libertà di accensione di stufe e camini per il riscaldamento delle case. Abrogare il divieto di bruciare legna e pellet per il riscaldamento domestico aiuterà molte delle famiglie vittime del caro bollette”. Questo l’appello che Difendi Cesena fa al sindaco della città romagnola Lattuca.
“Per quanto possa sembrare problematico l’utilizzo dei dividendi Hera del Comune, provenienti dagli extraprofitti, per aiutare le famiglie in difficoltà, sarebbe invece semplice, oltre che giusto, abrogare il divieto di bruciare legna o pellet per il riscaldamento delle case dotate di stufe e camini – spiega Antonio Barzanti – ma il cui utilizzo è vietato, come da regolamento regionale in vigore dal 1 ottobre 2022 fino al 30 aprile 2023, se in presenza di un riscaldamento alternativo e se si risiede sotto ai 300 metri di altitudine. In un momento di eccezionale crisi economica, energetica e sociale come quello che stiamo affrontando, con l’inverno che incombe insieme a bollette di luce e gas che inginocchieranno non solo le attività, ma anche tantissime famiglie, le misure antismog regionali vanno sospese”.

“Alcuni sindaci lo stanno già facendo. Ad esempio quello di Rimini, che in questa fase emergenziale ha deciso di permettere l’uso di tali fonti di riscaldamento altrimenti proibite. Un esempio che – continua l’esponente di Difendi Cesena – dovrebbe ispirare anche il nostro sindaco, affinché siano aiutati, anziché penalizzati, i cittadini che hanno ancora la possibilità di riscaldarsi con la legna o il pellet. Materiali combustibili alternativi al gas ma, e ne siamo ben consapevoli, altrettanto rincarati e di non semplice reperibilità. Una soluzione da poter comunque utilizzare, considerando che molti dei residenti nelle zone rurali di pianura e bassa collina hanno una discreta capacità di approvvigionarsi in proprio di legna da ardere. Una possibilità forse non risolutiva per tutti, ma comunque di aiuto per tanti e indubbiamente di buon senso”.
“Se riaprono le centrali a carbone – conclude Barzanti – a causa dell’emergenza energetica provocata da inutili sanzioni e micidiali speculazioni, e considerando che questa crisi dovrebbe pagarla chi l’ha creata anziché noi cittadini, quindi in primo luogo l’Unione europea, non si capisce perché mai non dovremmo riaccendere le nostre stufe a legna e i nostri camini se ne siamo dotati”.