(Sesto Potere) – Bologna – 14 luglio 2022 – L’incertezza domina sovrana nel 2022, impattando sul mercato dei vini, dei distillati, dei liquori, degli aperitivi e degli aceti per i prossimi mesi. Non a caso le principali preoccupazioni degli italiani sono inflazione e guerra (segnalate rispettivamente dal 41% e il 25%), seguite da disoccupazione e cambiamento climatico.
Per far fronte alla crescita generalizzata dei prezzi, 9 italiani su 10 cambieranno i propri comportamenti di acquisto (e tra questi la gran parte concentrerà la spesa su prodotti indispensabili, eliminando il superfluo). A farne le spese saranno in primis pranzi e cene fuori casa: quasi 1 italiano su 4 dichiara infatti che ridurrà il valore della spesa dedicato alle occasioni di consumo away from home.
La metà dei consumatori afferma inoltre che ridurrà, nei prossimi sei mesi, la frequenza con cui consuma pasti e bevande al ristorante o in altri locali, un elemento preoccupante soprattutto per il mondo beverage alla luce del peso rivestito dall’on-trade.

È quanto emerge dall’indagine realizzata da Nomisma nell’ambito dell’Osservatorio Federvini su 1.500 consumatori italiani di vino, spirits e aceto balsamico con l’obiettivo di indagare l’impatto dell’attuale congiuntura sui consumi e i comportamenti di acquisto degli italiani, con particolare attenzione ai prodotti della filiera Federvini.
Da qui la necessità di reagire in tempi rapidi e con proposte specifiche. A questo proposito tre sono le parole chiave che hanno fatto da fil rouge durante l’Assemblea Generale Federvini 2022 tenutasi a Roma a giugno nella cornice di Palazzo Rospigliosi: rilancio, internazionalizzazione e reputazione. Ciascuna delle quali è stata approfondita in un Panel dedicato e discussa con il contributo di ospiti istituzionali.
I tre panel hanno acceso i riflettori su Italia, Società ed Europa e sono stati preceduti dalla presentazione dei nuovi risultati dell’Osservatorio Federvini, l’osservatorio realizzato in collaborazione con Nomisma e Tradelab e nato con l’obiettivo di fornire regolarmente dati e analisi sulle dinamiche di mercato presenti e future e sui nuovi trend di consumo.
E in merito al vino, secondo l’indagine condotta da Nomisma, ben il 23% dei consumatori italiani afferma che – a causa dell’inflazione e della riduzione del potere di acquisto – ridurrà o cesserà i consumi per i prossimi 12 mesi , quota che sale al 41% con riferimento ai soli consumi fuori casa. Nel caso degli spirits, il 34% dichiara che diminuirà o smetterà di consumare amari liquori o aperitivi alcolici (39% per le occasioni di consumo away from home). Tali cali si paleseranno soprattutto nei mesi autunnali quando finirà l’effetto trainante di vacanze e turismo per i consumi away from home.