(Sesto Potere) – Bologna – 20 febbraio 2023 – Il monitoraggio settimanale (indipendente) della Fondazione GIMBE di Bologna rileva nella settimana 10-16 febbraio 2023, rispetto alla precedente, una diminuzione di nuovi casi (28.347 vs 30.901) e un aumento dei decessi (299 vs 279). In calo le persone in isolamento domiciliare (182.174 vs 192.436), i ricoveri con sintomi (3.200 vs 3.459) e le terapie intensive (154 vs 163).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: 299 decessi (+7,2%); -9 ricoveri in terapia intensiva (-5,5%); -259 ricoverati con sintomi (-7,5%); -10.262 in isolamento domiciliare (-5,3%) e 28.347 nuovi casi (-8,3%).

Nuovi casi. «Seppur ampiamente sottostimati – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – i nuovi casi settimanali si confermano in ulteriore calo (-8,3%): da quasi 31 mila nella settimana precedente scendono a oltre 28 mila, con una media mobile a 7 giorni di poco oltre 4 mila casi al giorno». I nuovi casi diminuiscono in tutte le Regioni ad eccezione di Campania (+2,1%), Friuli Venezia Giulia (+2,5%), Lazio (+1,2%) e Molise (+7,7%): dal -3,4% della Basilicata al -31,9% delle Marche.

In 25 Province si registra un aumento dei nuovi casi: dal +0,2% di Bari al +57,1% di Sondrio, mentre nelle restanti 78 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Torino al -53,4% di Macerata); stabili Frosinone e Enna con una variazione dello 0%. In nessuna Provincia l’incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti.

reparto covid ph d’archivio

Ospedalizzazioni. «Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE continua a scendere il numero dei ricoveri sia in area medica (-7,5%) che in terapia intensiva (-5,5%)». In termini assoluti, i posti letto COVID occupati in area critica, raggiunto il massimo di 347 il 12 dicembre, sono scesi a 154 il 16 febbraio; in area medica, raggiunto il massimo di 9.764 il 12 dicembre, sono scesi a 3.200 il 16 febbraio. Al 16 febbraio il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 5% in area medica (dall’1,1% del Molise al 15% dell’Umbria) e dell’1,6% in area critica (dallo 0% di Basilicata, Marche, Molise, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia Autonoma di Trento e Valle d’Aosta al 3,6% dell’Emilia Romagna).

«In lieve diminuzione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 14 ingressi/die rispetto ai 15 della settimana precedente» .

Decessi. Tornano a salire i decessi (+7,2%): 279 negli ultimi 7 giorni, con una media di 43 al giorno rispetto ai 40 della settimana precedente.

Vaccini: persone non vaccinate. Al 17 febbraio (aggiornamento ore 07.42) sono 6,77 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui: 6,43 milioni attualmente vaccinabili, pari all’11,2% della platea (dal 7,4% della Provincia Autonoma di Trento al 14,7% della Provincia Autonoma di Bolzano); e 0,34 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari allo 0,6% della platea (dallo 0,3% della Basilicata all’1,3% del Friuli Venezia Giulia).

Vaccini: quarta dose.  La platea per il secondo richiamo (quarta dose), aggiornata al 17 settembre 2022, è di 19,1 milioni di persone: di queste, 12 milioni possono riceverlo subito, 1,1 non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 120 giorni e 5,9 milioni l’hanno già ricevuto. 

Vaccini: quinta dose.  La platea per il terzo richiamo (quinta dose), aggiornata al 20 gennaio 2023, è di 3,1 milioni di persone: di queste, 2,5 milioni possono riceverlo subito, 0,2 milioni non sono eleggibili nell’immediato in quanto guarite da meno di 180 giorni e 0,5 milioni l’hanno già ricevuto.