(Sesto Potere) – Bologna – 23 settembre 2022 – Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE di Bologna rileva su scala nazionale nella settimana 14-20 settembre 2022, rispetto alla precedente, un aumento di nuovi casi (120.057 vs 107.876) e una diminuzione dei decessi (334 vs 383). In calo anche i casi attualmente positivi (414.067 vs 454.035), le persone in isolamento domiciliare (410.422 vs 450.004), i ricoveri con sintomi (3.495 vs 3.868) e le terapie intensive (150 vs 163) (figura 3).

In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni: 334 decessi (-12,8%), di cui 29 riferiti a periodi precedenti; -13 ricoveri in terapia intensiva (-8%); -373 ricoverati con sintomi (-9,6%); -39.582 in isolamento domiciliare (-8,8%); 120.057 nuovi casi (+11,3%) e -39.968 casi attualmente positivi (-8,8%).

«Dopo 4 settimane consecutive di calo si registra un modesto aumento dei nuovi casi – dichiara Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE – che passano da quasi 108 mila a 120 mila, con una media mobile a 7 giorni di oltre 17 mila casi al giorno».

In 6 Regioni si registra un calo percentuale dei nuovi casi (dal -1,5% della Sicilia al -13,1% della Calabria), in 15 Regioni incrementi molto eterogenei (dal +0,1% dell’Abruzzo al +58% della Provincia Autonoma di Bolzano). Rispetto alla settimana precedente, in 36 Province si rileva una diminuzione dei nuovi casi (dal -0,3% di Genova al -35,9% di Vibo Valentia), mentre 70 Province segnano un incremento (dal +0,2% di Verona al +88,9% di Biella); stabile la Provincia di La Spezia. L’incidenza rimane sotto i 500 casi per 100.000 abitanti in tutte le Province: dai 67 casi per 100.000 abitanti di Barletta-Andria-Trani ai 384 di Vicenza.

Secondo l’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità, nel periodo 24 agosto 2021-14 settembre 2022 in Italia sono state registrate oltre 1,06 milioni di reinfezioni, pari al 6,1% del totale dei casi. La loro incidenza nella settimana 8-14 settembre è del 14,9% (n. 18.612 reinfezioni), in lieve aumento rispetto alla settimana precedente (14,6%).

Si registra un aumento del numero dei tamponi totali (+3%): da 940.476 della settimana 7-13 settembre 2022 a 969.140 della settimana 14-20 settembre 2022.

«Sul fronte degli ospedali – afferma Marco Mosti, Direttore Operativo della Fondazione GIMBE – continua la discesa nei ricoveri sia in area medica (-9,6%) che in terapia intensiva (-8%)». In otto settimane i ricoveri sono scesi rispettivamente da 434 a 150 in area critica e da 11.124 a 3.495 in area medica. Al 20 settembre il tasso nazionale di occupazione da parte di pazienti COVID è del 5,5% in area medica (dal 3,2% della Toscana al 19,4% della Valle D’Aosta) e dell’1,6% in area critica (dallo 0% di Molise e Valle d’Aosta al 4% della Provincia Autonoma di Bolzano).

«In lieve diminuzione gli ingressi giornalieri in terapia intensiva – puntualizza Mosti – con una media mobile a 7 giorni di 14 ingressi/die rispetto ai 16 della settimana precedente».

Prosegue il calo sul fronte dei decessi: 334 negli ultimi 7 giorni (di cui 29 riferiti a periodi precedenti), con una media di 48 al giorno rispetto ai 55 della settimana precedente.

Nella settimana 14-20 settembre calano sensibilmente i nuovi vaccinati: 1.480 rispetto ai 2.249 della settimana precedente (-34,2%). Di questi il 36,9% è rappresentato dalla fascia 5-11: 546, con una riduzione del 44,3% rispetto alla settimana precedente. Cala ancora tra gli over 50, più a rischio di malattia grave, il numero di nuovi vaccinati che si attesta a quota 311 (-6,9% rispetto alla settimana precedente).

Al 21 settembre (aggiornamento ore 06.16) sono 6,81 milioni le persone di età superiore a 5 anni che non hanno ricevuto nemmeno una dose di vaccino, di cui: quasi 5,71 milioni attualmente vaccinabili, pari al 9,9% della platea (dal 7,2% del Lazio al 13,6% della Valle D’Aosta); 1,11 milioni temporaneamente protette in quanto guarite da COVID-19 da meno di 180 giorni, pari all’1,9% della platea (dall’1,3% della Valle D’Aosta al 2,9% delle Marche).

«I dati indicano segnali di ripresa della circolazione virale da monitorare con attenzione nelle prossime settimane – conclude Cartabellotta – vista la concomitanza di vari fattori che possono determinare un aumento dei nuovi casi di imprevedibile entità: riapertura delle scuole, maggiore frequentazione dei luoghi chiusi con l’arrivo dei primi freddi, decadenza dell’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici dal 30 settembre. Ecco perché alle porte dell’autunno è fondamentale per le categorie a rischio effettuare al più presto il secondo richiamo, visto il declino dell’efficacia vaccinale nei confronti della malattia grave dopo 120 giorni».