(Sesto Potere) – Milano, 22 giugno 2022 – Negli ultimi mesi la crescita dei costi energetici ha colpito in modo rilevante pressoché tutte le PMI del Paese, soprattutto in seguito alla situazione economico politica internazionale instabile. Alcuni comparti industriali hanno però patito maggiormente l’aumento esponenziale del caro bollette: tra questi in particolare il settore di hospitality e ristorazione, che nel 1° trimestre del 2022 ha registrato un picco di incidenza dei costi energetici addirittura del +400%.

Questo dato è stato il frutto di un’analisi interna svolta da Banca AideXa, (*),  l’istituto fintech fondato da Roberto Nicastro e Federico Sforza, che, analizzando i dati transazionali di un campione di imprese clienti e confrontandoli i dati dei costi energetici sostenuti da gennaio 2022 ad oggi, è stata in grado di ottenere una fotografia in tempo reale di quanto le bollette stiano pesando sul loro fatturato.

Rispetto agli ultimi mesi del 2021, in questo 1° semestre dell’anno i costi dell’energia sono arrivati quindi a pesare addirittura quattro volte di più, rendendo ancora più difficile la ripresa di un settore che ha patito particolarmente le conseguenze del periodo pandemico.

hotel portiere

In particolare, per quanto riguarda il settore dell’hospitality e ristorazione, la pressione dei costi si è fatta sentire in particolar modo nel primo trimestre del 2022, quando già a livello macroeconomico il taglio del 43% delle forniture di gas all’Italia da parte della Russia (dati Gazprom) ha pesato su molti comparti industriali.

Il fatto che questi costi incidano in modo tanto forte sui fatturati di PMI del mondo HoReCa, determina paradossalmente che, con l’aumento stagionale della domanda dei servizi, restare al passo con la richiesta risulta decisamente più dispendioso di prima per gli imprenditori.

Dalle stesse ricerche emerge inoltre come questo aumento dei costi ad oggi si sia leggermente assestato su livelli leggermente più bassi, ma tuttavia non accenna ancora ad appianarsi.

Alla luce di queste analisi, che vanno a confermare e rafforzare una situazione già ampiamente conosciuta, va tuttavia ancora di più evidenziata la necessità di stabilire ulteriori e strutturate linee di intervento a supporto delle più di duecentomila PMI del territorio, non focalizzando più unicamente gli sforzi sulla grande industria.

In parallelo all’incremento del prezzo dell’energia cresce quindi per le aziende anche la necessità di rivolgersi ad interlocutori finanziari che rispondano rapidamente e con soluzioni ad hoc ai veloci cambiamenti macroeconomici e a quelli del settore di appartenenza. Il rischio che si corre, altrimenti, è il rallentamento dell’operatività dell’impresa e un impatto negativo anche dal punto di vista del fatturato.

(*) Banca AideXa è l’istituto di credito italiano dedicato esclusivamente alle piccole e medie imprese e alle partite Iva, che ha l’obiettivo di semplificare il lavoro degli imprenditori accompagnandoli nello sviluppo dei loro progetti sfruttando le nuove tecnologie e le opportunità offerte dall’open banking. Nata nel 2020 durante la pandemia, Banca AideXa ha completato con successo la raccolta di 48 milioni di euro di capitale (il più grande primo round di finanziamento mai realizzato per una startup fintech italiana) da parte di investitori e business angels di elevato standing nel mondo bancario, imprenditoriale, assicurativo, fintech e nel Venture Capital, tra cui il Gruppo Generali, Gruppo Sella, Gruppo IFIS, ISA, 360 Capital Partners, MCC, Confartigianato. A settembre 2021 si è classificata al 1° posto nella classifica LinkedIn Top Startups 2021 relativa al nostro Paese.