(Sesto Potere) – Bologna – 17 marzo 2022 – Confindustria Romagna esprime in una nota il proprio “plauso alla richiesta del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per la creazione di un Recovery plan europeo sull’energia, con piani d’acquisto e stoccaggio comunitari, e per la ripresa delle estrazioni in Adriatico. Una necessità che Confindustria Romagna segnala da anni e che è sempre più indispensabile per rispondere all’emergenza che stiamo vivendo”.

Nei giorni scorsi Bonaccini, ospite del Circolo Bononia di Bologna, intervistato da Michele Brambilla, direttore di Qn e Resto del Carlino (vedi foto qui in pagina), evidenziato il rischio di stop in numerosi comparti, “con conseguenze durissime su occupazione e ripresa”, aveva chiesto espressamente “aiuti e sgravi a imprese e famiglie da parte del Governo” sostenendo la necessità “dell’aumento della capacità di produzione degli impianti di gas”, contestualmente alla “semplificazione” ed alle “corsie preferenziali” per investimenti in energia pulita e nelle rinnovabili.

Bonaccini Rosanna Ghetti e Brambilla

Confindustria Romagna ricorda che: “La difficile situazione internazionale in atto sta impattando pesantemente sull’aumento del costo dell’energia”.
E, del resto, la recente indagine flash del centro studi di Confindustria Romagna aveva evidenziato che il 38,1% delle imprese interpellate, prevede un calo fino al 20% del fatturato da export nel medio termine e alla domanda su quali conseguenze sono maggiormente temute per la propria attività, i rispondenti hanno indicato proprio i rincari dei costi energetici (63,5%).

“Non possiamo dimenticare che le scelte prive di ogni logica che hanno portato al blocco delle attività di estrazione del gas in Italia, hanno messo in ginocchio molte aziende del settore. Affermiamo quindi, ancora una volta, che va radicalmente rivisto l’approccio alla politica energetica. Non possiamo più rimandare: occorre arrivare a un forte aumento dell’estrazione delle riserve nazionali di gas naturale, potenziare la quota strutturale di energia da rinnovabili riservata alle imprese e aumentare la quota di GNL liquido via mare, diversificandone al massimo i Paesi di provenienza. Siamo convinti che Ravenna e la Romagna abbiano tutte le carte in regola per candidarsi a capitale dell’energia e della transizione energetica”: conclude la nota di Confindustria Romagna .