(Sesto Potere) – Cesena – 31 marzo – Gli imprenditori artigiani chiedono un riordino degli incentivi fiscali
alle imprese improntato a certezza e stabilità del quadro normativo, durata di medio periodo, semplicità delle procedure e omogeneità delle modalità per accedervi, superando il meccanismo del click day,
fruibilità indipendente dal regime contabile dell’azienda, privilegiando quindi i crediti d’imposta rispetto alle deduzioni dal reddito imponibile.
Lo sollecita Confartigianato Cesena.
“Soltanto i crediti d’imposta gestiti in dichiarazione dei redditi – mette in luce il gruppo di presidenza (Stefano Ruffilli, Daniela Pedduzza e Marcello Grassi) – sono passati dagli 80 del 2014 ai 160 del 2021. Una vera e propria ‘giungla’.
In particolare sul tema degli incentivi fiscali in edilizia, anche in vista dell’attuazione della Direttiva Ue sulle case green,va aperta una nuova stagione di interventi connotati da stabilità e sostenibilità con una strategia strutturale di lungo termine che scandisca l’impiego di
risorse pubbliche dedicate e al di fuori dei vincoli di bilancio, un vero e proprio ‘green recovery plan europeo‘”.
Confartigianato inoltre continua a sollecitare soluzioni rapide per sbloccare i crediti fiscali incagliati nei cassetti fiscali delle imprese che hanno effettuato
lavori con i bonus edilizia.
“Per affrontare questa emergenza – aggiunge il gruppo di presidenza – è necessario aumentare la capacità di assorbimento dei crediti da parte del sistema creditizio, anche attraverso l’intervento di un acquirente Pubblico di ultima istanza che acquisti i crediti divenuti di fatto non più commerciabili”.
Per quanto riguarda i crediti d’imposta ‘Transizione
4.0’ e ‘Ricerca e sviluppo’, Confartigianato richiede la loro stabilizzazione nel tempo, con una continuità pluriennale, e nell’intensità di aiuto, oltre che la continuità di gestione operativa e la chiarezza nelle modalità di cumulo con altri crediti di imposta.