(Sesto Potere) – Forlì – 28 febbraio 2023 – Prima uscita pubblica per il Comitato forlivese “Parte da noi” a sostegno di Elly Schlein, nuovo segretario nazionale del Pd, uscita vincitrice delle primarie, domenica scorsa, nella sfida con il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

Tra i primi effetti a livello locale di questa svolta politica l’ipotesi che il partito possa andare all’elezione del nuovo segretario territoriale e comunale prima della scadenza naturale (che era fissata a ottobre 2023), così da favorire una migliore operatività in vista delle elezioni amministrative dell’estate del 2024.

A lanciare l’idea Daniele Valbonesi, segretario territoriale dei Dem, che in un’intervista a un quotidiano locale ha confermato “la disponibilità a rimettere anzitempo il mandato e valutare insieme agli altri dirigenti del partito quale sia la cosa migliore da fare”.

Conferma il concetto Maria Teresa Vaccari, segretaria comunale del Pd, che afferma: “Ne avevamo parlato. Di questa ipotesi faremo un’attenta e ponderata valutazione al nostro interno. (Ammesso che non arrivi l’input direttamente dal nazionale di procedere al rinnovo delle segreterie locali). La prospettiva è andare a congresso in primavera per concedere il tempo necessario alla nuova dirigenza di preparare nel migliore dei modi la campagna elettorale del 2024″.

“Siamo fiduciosi, ce la possiamo fare”: ha detto Gessica Allegni, sindaca di Bertinoro e tra le promotrici del comitato “Parte da noi” dopo sei anni rientrata nel partito a sostegno di Elly Schlein, parlando proprio delle elezioni amministrative di Forlì.

Ma l’appuntamento con le urne, il prossimo anno, non riguarderà soltanto Forlì, ma complessivamente 11 Comuni del comprensorio, alcuni governati dal centrodestra.

“L’obiettivo – prima ancora di parlare di nomi, candidati e alleanze con i potenziali alleati – è: coinvolgere i tanti: giovani, anziani, persone che si erano allontanate dal partito per divergenza politica – che hanno partecipato alle Primarie. Coinvolgerli in un’idea di partecipazione, mettersi a disposizione, alla vita attiva del partito, alla condivisione dei programmi, in antitesi al principio stesso della politica intesa come strumento delle singole leadership”: hanno detto all’unisono Maria Teresa Vaccari, Gessica Allegni, Moreno Zoli, Enzo Valbonesi, e Vico Zanetti.

Nella comune consapevolezza che con la vittoria di Elly Schlein ci si apre alla sostanziale rifondazione di un partito, al ritorno a casa dei tanti che sentivano di non riconoscere più nel Pd un’identità “di sinistra”, avendola ritrovata oggi attorno a valori come: i diritti civili e sociali, la difesa del lavoro, il contrasto alla povertà, la lotta al cambiamento climatico etc…

 E adesso – assorbita l’euforia ed anche la sorpresa per questa vittoria alle primarie “e consideriamo che la partecipazione al voto è stata penalizzata dal maltempo e dal fatto che in alcuni seggi di montagna c’era il problema della neve” – c’è la consapevolezza di tutti di “lavorare tutti insieme per confermare la partecipazione democratica, il coinvolgimento dei tanti alla vita del partito, l’entusiasmo e le energie dimostrate alle Primarie”: come ha detto Maria Teresa Vaccari che cita l’ex premier Romano Prodi:  “Prima vengono i contenuti. Dobbiamo parlare con tutti gli interlocutori possibili, avvicinare chi vuole partecipare. Allargare la base del Pd. Intensificare il tesseramento. È di questo che c’è bisogno. E poi, ma solo successivamente, parlare di alleanze, come ultimo tassello”.

Obiettivo, dunque? “Lavorare tutti insieme, Bonaccini compreso, sarà una risorsa essenziale, per le sfide che ci attendono, per battere la destra, la peggiore dal dopoguerra”: ha detto Vico Zanetti.

Da parte sua Gessica Allegni ha sottolineato “l’importanza democratica che in un partito politico il segretario vada scelto dagli iscritti” e sgonfia la polemica di chi sostiene che ai seggi delle primarie si siano recati anche esterni al partito: “Non ci sono dubbi che siano stati “i nostri” a partecipare”.

Un concetto che Moreno Zoli sottoscrive e aggiunge: “Ricordate la polemica strumentale di quell’esponente leghista che ha affermato di aver votato 5 volte in diversi seggi del Pd? Bene, alla fine è stato denunciato: segno che i controlli funzionano e che non si poteva farla franca per sabotare le Primarie”.

Enzo Valbonesi conclude: spero si rilanci l’idea delle Agorà democratiche anche a Forlì come strumento di contatto e ascolto, come spazio di discussione sui contenuti, un esercizio di partecipazione rivolto alle persone, per costruire proposte concrete e attorno cui riunire un nuovo campo progressista ed ecologista… Importante la tematica ambientalista e non è vero che non c’erano differenze fra le proposte di Schlein e Bonaccini, Elly è contraria elle trivelle… Così come è importante il tema che sempre Elly Schlein ha re-introdotto nel dibattito: quello delle aree interne e della montagna. Ci sono diseguaglianze territoriali non solo fra Nord e Sud del Paese, ma anche fra le città e i Paesi. E spero che anche questa questione sia inserita nelle nuove proposte programmatiche”.

In conferenza stampa è intervenuto anche Raffaele Barbiero, del Centro per la pace Annalena Tonelli di Forlì, che ha parlato a titolo personale.

Già oggi si può dire che si siano gettate le basi per il nuovo Pd anche a Forlì e la scadenza della prossima campagna elettorale amministrativa – il sindaco Zattini si ricandiderà – non è poi così lontana.