(Sesto Potere) – Cesena, 2 maggio. “Un Primo maggio purtroppo sempre più banalizzato e ideologizzato, con i consueti rituali e i soliti comizi, mentre l’attenzione di associazioni e istituzioni dovrebbe convergere sui problemi reali di lavoratori e aziende determinati dalla problematica gestione dell’emergenza sanitaria e dalle conseguenze della guerra in Ucraina”. così in una nota i consiglieri del gruppo Lega di Cesena, Antonella Celletti, Enrico Sirotti Gaudenzi, Fabio Biguzzi e Beatrice Baratelli (foto in alto).
“Festa dei Lavoratori o Festa strumentalizzata dal PD, dove si indottrinano i bambini sulle controverse teorie gender? Il programma diffuso nel sito del Comune di Cesena prevedeva non solo un intervento del segretario piddino Lorenzo Plumari, a riprova della consueta propensione del partito ‘pigliatutto’ a occupare indebitamente ogni ambito per fare propaganda. Ma addirittura contemplava uno spazio dedicato ai bambini dai 4 anni in su dove ‘affrontare i temi dei grandi’ ovvero essere indottrinati sui ‘ruoli famigliari liberi dagli stereotipi e dalle discriminazioni di genere’. C’è da rimanere allibiti di fronte all’ennesimo tentativo di diffondere e strumentalizzare la teoria gender mascherata da lotta alle discriminazioni e all’intolleranza, due temi completamente diversi, per di più attraverso canali informativi comunali”: aggiungono i consiglieri leghisti.
“Ci appelliamo alla parte più responsabile della città perché si opponga alle manipolazioni ideologiche del gender propinato a bambini e adolescenti, teorie a cui la sinistra in cerca di identità e consensi si sta aggrappando. Lo ripetiamo a voce alta: tenete giù le mani dai bambini, lasciateli giocare e fare esperienza. I bambini non devono affrontare i temi dei grandi, ma crescere, per quanto possibile, serenamente con punti di riferimento certi e ben delineati. Imporre loro teorie basate sulla visione di una minoranza ideologizzata rappresenta un ‘vulnus’ al loro futuro, alla libertà di pensiero e di educazione”: concludono Antonella Celletti, Enrico Sirotti Gaudenzi, Fabio Biguzzi e Beatrice Baratelli.