(Sesto Potere) – Cesena – 2 febbraio 2023 – Nella giornata di ieri all’ingresso di Palazzo Albornoz, a Cesena, si è celebrata la “Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle guerre e dei conflitti nel mondo”.

Alla presenza dell’Associazione Nazionale Vittime civili di guerra di Forlì-Cesena, rappresentata dal Presidente Gisberto Maltoni, il Sindaco Enzo Lattuca ha deposto una corona – vedi foto – ai piedi della lapide che ricorda le vittime civili della seconda guerra mondiale (solo nel Cesenate 700 persone uccise e 1800 ferite e mutilate in modo permanente). 

“La città di Cesena – commenta il Sindaco  – fa proprio lo slogan #stopallebombesuicivili ritenendo di primaria importanza la protezione dei civili in tutti i contesti di guerre e conflitti armati. Lo striscione richiama una delle più recenti campagne dell’Associazione Nazionale Vittime civili di guerra di Forlì-Cesena diretta a sensibilizzare la collettività sulle drammatiche conseguenze di guerre e conflitti armati sui civili quando queste si svolgono nelle città e nei centri abitati e culminata nell’adesione, da parte dell’Italia, alla Dichiarazione politica internazionale sull’uso delle armi esplosive nelle aree popolate, siglata lo scorso 18 novembre a Dublino insieme ad altri 81 Paesi”.

Per celebrare la “Giornata”, il Comune di Cesena su invito dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) e dell’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra (ANVCG), ha esposto lo striscione “Stop alle bombe sui civili” e, in serata, ha illumato di blu l’orologio del palazzo comunale.

Due gesti simbolici per ricordare le esperienze vissute dalla popolazione civile nel corso delle guerre passate e riflettere sull’impatto dei conflitti odierni sui civili di tutto il mondo.

La Giornata, istituita unanimemente dal Parlamento con la legge n. 9 del 25 gennaio 2017, è anche l’occasione, per tanti Comuni di tutta Italia, di ricordare anche le proprie vittime, nell’80esimo anniversario dell’inizio della Guerra di Liberazione, che ha visto l’Italia da nord a sud devastata da massicci bombardamenti, da stragi disumane e da scontri sanguinosi.